Curioso aneddoto rivelato da una persona che è stata molto vicina ad Alex Zanardi. La notizia spiazza i tifosi
C’era un tempo in cui Alex Zanardi correva con le auto, ed era davvero veloce. Le parentesi nelle categorie minori, poi in Formula 1, in Formula Cart e in altre categorie dell’automobilismo, anche dopo il tragico incidente di Lausitzring.
Neanche aver perso le gambe lo ha buttato a terra e lui ha stupito tutti tornando al volante. Ma non solo. Ha intrapreso anche la carriera da paraciclista vincendo quattro ori olimpionici e otto mondiali. Insomma, un vero campione che non si è mai arreso alle avversità andando sempre avanti spedito verso nuovi obiettivi.
La sua storia ci ha insegnato questo, d’altronde, non fermarsi mai, neanche di fronte alle difficoltà. Un Uomo con la “U” maiuscola, in grado di compiere vere e proprie imprese sportive e di essere accolto sempre con grande ammirazione e rispetto ovunque andasse, un campione dentro e fuori dall’ambito sportivo.
È anche vero, però, che, come tutti, ha commesso alcuni errori, un po’ come quello che avrebbe commesso tempo fa con il suo ex manager, quando ancora si trovava agli esordi nell’automobilismo.
Agli inizi nell’automobilismo, Alex Zanardi era seguito dal manager Enrico Zanarini, un volto molto conosciuto dalle parti di Maranello, essendo l’agente di Antonio Giovinazzi e Antonio Fuoco, e, in generale, nei paddock dei circuiti di tutto il mondo.
Del resto, la sua carriera è lunghissima e impreziosita dall’aver lavorato al fianco di grandi piloti come Eddie Irvine, Giancarlo Fisichella, Max Biaggi e anche dell’ex sciatore Alberto Tomba, con Zanardi che quindi faceva parte di questo fantastico gruppo di sportivi.
La loro storia iniziò in un modo piuttosto casuale. Terminata l’esperienza in Alfa Romeo, fu obbligato a ricominciare “da zero” ha raccontato in un’intervista all’edizione online del Corriere di Bologna. Poi, arrivò la Formula 3, dove, per l’appunto, incontrò Alex. Il loro sodalizio, però, non durò molto.
“Era velocissimo – ammette Zanarini –. L’ho aiutato in Formula 3, ma poi lui non ha più voluto un manager“. Una decisione, questa, che l’agente dovette per forza accettare di buon grado, anche se poi, ritrovandosi con il pilota, Zanardi gli disse “che era stato un errore“.
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