Tensione al termine del Gran Premio d’Italia: tra i due piloti manca ancora qualche chiarimento
L’ultimo Gran Premio di Formula 1 ha lasciato emozioni contrastanti nei tifosi della Ferrari. D’altronde è la gara più attesa dell’anno per gli italiani, e una delle più attese dell’anno per tutti gli altri. Che generi polemiche, che se ne parli a lungo anche dopo che sia finita è normale.
I tifosi Ferrari, però, lasciano Monza con una sensazione di odio e amore. Da una parte il terzo posto di Carlos Sainz a conclusione di un ottimo weekend da parte dello spagnolo che aveva conquistato anche la Pole Position. Dall’altra la lotta con Charles Leclerc ha fatto tornare a galla tutte le perplessità legate alle gerarchie interne, mai stabilite dal team di Maranello, che ogni tanto sembrano creare più problemi che altro. A Monza Sainz e Leclerc ci hanno regalato un duello spettacolare nel finale, con il monegasco che ha provato fino all’ultimo a sorpassare lo spagnolo senza riuscirci.
Spettacolo si, ma anche tensione che si accumula e che, prima o poi, potrebbe creare situazioni davvero spiacevoli all’interno del team.
Quando, nel corso degli ultimi giri, Sainz aveva problemi con le gomme e Leclerc lo ha attaccato, lo spagnolo ha comunicato con i box dicendo “Dai ragazzi portiamola a casa”. Chiara richiesta al team di lasciarlo “in pace” senza consentire a Leclerc di rubargli la posizione.
Al termine della gara Carlos Sainz senior, padre del pilota, è intervenuto ai microfoni di Dazn, dove ha commentato la situazione. “È divertente che a volte consentano delle cose e altre no, mio figlio deve chiedere perchè succede”, ha dichiarato, riferendosi chiaramente ai Gran Premi di Austria e e Canada, dove il team impedì a Sainz di attaccare Leclerc.
“Salvo solo il terzo posto oggi, e sono contento che alla fine non è arrivato nessun ordine di scuderia, lo rende ancor più meritato“, ha concluso Sainz senior. Dichiarazioni che lasciano trasparire un certo nervosismo in merito alle gerarchie.
La scelta di Ferrari di non stabilire primo e secondo pilota è sempre stata diversa dagli altri team, e d è sempre sembrata una buona idea per garantire la prestazione ai due piloti. A volte, però, questa scelta rischia di diventare controproducente.
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