Scontro tra due leggende del tennis italiano: Pietrangeli attacca Panatta, lo accusa di tradimento e punge anche Berrettini
C’eravamo tanto amati. Ma nemmeno troppo in realtà. A pochi giorni dai suoi primi straordinari 90 anni, emergono alcuni retroscena molto particolari su Nicola Pietrangeli e sul suo rapporto con un’altra leggenda del tennis italiano: Adriano Panatta. Due tennisti che hanno scritto pagine importantissime di questo sport, ma che hanno anche vissuto momenti di grande tensione.
Ne ha parlato ampiamente, in una lunga intervista al Corriere della Sera, lo stesso Pietrangeli, un giocatore che può vantarsi di avere intitolato a se stesso uno dei campi più affascinanti dell’intero circuito internazionale del tennis, quello che troneggia al Foro Italico di Roma.
I due in passato, pur rispettandosi, non se le sono mandate a dire. E anche stavolta Pietrangeli non ha voluto certo utilizzare la diplomazia per parlare del grande Adriano. Un giocatore che per lui era il fratello minore che non aveva mai avuto, quello che gli aveva dato anche le maggiori soddisfazioni sul campo, come quella Coppa Davis vinta nel 1976, con Pietrangeli capitano di una straordinaria squadra formata anche da Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli.
Proprio per questo motivo, però, l’ex leggendario tennista non può dimenticare il ‘tradimento’ di Panatta, forse il più doloroso subito nella sua vita, quando venne messo alla porta dalla federazione con quello che oggi definisce “un processo staliniano” avvenuto al Jolly Hotel di Firenze. Il presidente federale Galgani e l’intera squadra, Panatta compreso, decisero infatti di ‘farlo fuori’ dal suo ruolo, nonostante i risultati conseguiti. E questo non lo ha mai potuto perdonare, almeno non del tutto.
La critica di Pietrangeli a Panatta non si è però fermata solo al suo silenzio-assenso in quella storica serata del Jolly Hotel. L’ex capitano di Davis ha anche accusato, infatti, il suo ex giocatore di essere stato poco sincero nella serie cult del 2022 Una squadra, incentrata proprio sugli eroi della Davis del 1976.
“Nessuno ha riconosciuto che quella squadra vincente l’ho costruita io“, ha spiegato Pietrangeli. Secondo la sua ricostruzione, infatti, i quattro campioni erano divisi in due fazioni opposte. Da una parte Panatta e Bertolucci, dall’altra Barazzutti e Zugarelli, con Adriano che addirittura diceva cose tremende di Barazzutti.
Secondo Pietrangeli, fu solo il suo intervento, la sua capacità di dare una motivazione comune ai quattro giocatori a portarli al risultato storico conseguito. Senza il suo contributo fondamentale, probabilmente le cose non sarebbero andate come poi sono andate, e questo è un merito che avrebbe voluto gli fosse riconosciuto.
Tutto qui? Assolutamente no. Per completare il suo attacco frontale contro Panatta, Pietrangeli ha voluto metterlo in mezzo anche nella sua analisi degli attuali leader del tennis italiano. Nello specifico, Nicola ha voluto paragonare Adriano a Matteo Berrettini, e non certo per le loro qualità: “Hanno lo stesso problema, delle gambette che reggono un busto molto forte“. Arriverà una risposta da parte del campione del Roland Garros 1976?
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