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Categories: Editoriale Calcio

Milan, in campo come sul mercato. Roma, basta fidarsi di Mourinho. Napoli, primo allarme. De Zerbi… alla Ferguson

Una delle cose che odio di più nel calcio è la sosta di settembre. Neanche inizi che ti devi fermare. Calendario Nazionali senza senso. Un nervoso senza precedenti. Le partite di agosto vanno prese sempre con il beneficio del dubbio ma qualche segnale, nel bene o nel male, lo abbiamo visto. Il Milan conferma quanto di buono fatto vedere sul mercato. Una sessione di spessore, idee e personalità. Tutto ebbe inizio contro il popolo rossonero che non si capacitava perché, uno come Maldini, fosse stato fatto fuori dalla sera alla mattina. Il tempo poi spiega molte cose. Belle e brutte. Il Milan è partito forte ma la prima vera prova è stata superata brillantemente. E' anche vero che i rossoneri nelle prime due giornate hanno vinto con Bologna e Torino, non proprio due dichiarate alla retrocessione diretta. La vittoria senza mezzi termini di Roma ha lanciato le ambizioni e le speranze di Pioli. La squadra gioca bene e molti acquisti sono stati mirati. Jovic arriva al 90' ma è una ruota di scorta; buona ruota di scorta ma sicuramente in quel ruolo si doveva fare meglio. Intanto si aspetta il derby per pesare realmente la squadra. E capire se il mercato ha ridotto la distanza rispetto ai derby di Champions. 

Intanto Mourinho, a Roma, continua a battere tutti i record negativi. Dagli anni 50 la Roma non partiva così male nelle prime tre. All'epoca 0 punti, adesso 1 di rimonta. La colpa è anche dei tifosi che consentono tutto al portoghese e lo seguono come un Vangelo. Ma Vangelo non lo è. I romanisti, per molto meno, hanno messo in croce signori allenatori che avevano raggiunto anche traguardi importanti. Mourinho, invece, gode di stima incondizionata come se fosse il Mourinho di Milano con gli interisti che comunque gli devono una Champions. I tifosi giallorossi non gli devono nulla se non un grazie per la Conference ma sappiamo che le società si mantengono sulla Champions e le ambizioni cambiano se arrivi tra le prime 4. Cosa che Mourinho non ha fatto per due anni, neanche quando alla Juve hanno tolto i punti per l'Europa. Il mercato è stato importante. Certamente fatto da nomi e figurine ma questa squadra gioca troppo male per avere ambizioni europee e il terzo anno di Mourinho è iniziato come sono finiti i due precedenti.

Primo allarme a Napoli con Garcia che rimedia la prima sconfitta. La Lazio si presentava con le ossa rotte ma Sarri non voleva passare per lo scemo del villaggio. Anzi. A Lecce e con il Genoa ha preso meritatamente gli schiaffi ma queste squadre hanno bisogno di avversari forti per reagire. E così è stato. Avevo pronosticato in privato con amici la vittoria della Lazio a Napoli. Questo per dire che chi aveva già condannato la Lazio significa che non conosce il dna vincente di Sarri. La Lazio deve temere solo l'impegno campionato – champions, dove tutti sappiamo che l'allenatore toscano fa fatica a gestire la settimana. La sosta aiuta i biancocelesti che adesso possono oliare i meccanismi con la consapevolezza che la squadra è forte e può vincere anche a Napoli se segue con attenzione il suo allenatore. 

Intanto il maestro di Brescia continua a dare lezioni di calcio dalla Premier e alla Premier. Noi ce lo guardiamo in tv e imprechiamo per averlo perso con troppa facilità. Roberto De Zerbi vola e ha asfaltato anche il ricco e potente Newcastle. 3 perle di un ragazzino plasmato da De Zerbi come il nuovo Halland che fa tripletta e si porta il pallone a casa. Ferguson è un figlio della follia di De Zerbi. Classe 2004, gioca con costanza da un anno nel Brighton e lui risponde con i fatti. Calciatore forte, grandi qualità, fisicamente potente e tecnicamente eccezionale, migliorato dagli allenamenti dello staff made in Italy. Inutile dire che un 2004 in Italia non lo facciamo giocare in attacco neanche in serie D perché è giovane. Lì ci vuole il "vecchio". Intanto il Brighton continua a fare punti e spettacolo. Noi ci godiamo De Zerbi dall'Italia e ci facciamo tante domande. Una su tutte: perché abbiamo Direttori così scarsi in serie A?

Redazione

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