Jesper Lindstrom è ufficialmente, da ieri, un nuovo calciatore del Napoli: il danese andrà a prendere il posto di Hirving Lozano, diretto al Psv Eindhoven, nell’attacco a disposizione di Rudi Garcia. C’è molta curiosità intorno al ventitreenne, che arriva dall’Eintracht Francoforte e che indosserà lo stesso numero di maglia – il 29 – che aveva in Bundesliga.
In esclusiva ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto Niels Frederiksen, l'allenatore che dal 2019 lo ha avuto e cresciuto al Brøndby, vincendo al suo fianco uno storico campionato, nella stagione 2020/21.
Ci parla di quel successo e del ruolo che ebbe Jesper, vicecapocannoniere della squadra?
"Si trattava della prima vittoria in campionato dopo 16 anni per un club grande in Danimarca, dunque un'attesa molto lunga. Fu una vittoria entusiasmante. Avevamo una squadra molto veloce che puntava molto sulla dinamicità ed intensità di gioco. Inoltre eravamo soliti cercare il possesso del gioco e costringere l'avversario nella propria metà campo. Jesper fu un giocatore chiave per noi. Lo usai principalmente nella posizione di “numero 8”: usavamo il 3-5-2 e lui era uno dei due centrocampisti che completavano il terzetto in mezzo, occupando una posizione avanzata".
Quali sono le sue migliori qualità, a suo modo di vedere?
"Ha grande velocità e capacità di giocare il pallone con intelligenza, creando occasioni da gioco con i suoi passaggi in verticale. Soprattutto però il suo punto di forza è stato la capacità di puntare all'avversario e creare occasioni da rete. Ha fatto la differenza in Danimarca e anche in Germania in questo modo. Vedremo se lo farà anche in Italia, io credo di sì. Poi lui ha un'altra caratteristica peculiare".
Quale?
"La capacità di vedere qualsiasi movimento di fronte a lui di compagni e avversari. Ha la capacità dunque di leggere prima il gioco e di rompere gli schemi con i suoi passaggi illuminanti. Negli ultimi anni ha sviluppato altre sue qualità soprattutto in fase realizzativa. Credo che oggi abbia un gran tiro".
Cosa ricorda invece del ragazzo Jesper, al di là del calciatore?
"Non c'è molto di cui stare attenti perché è proprio un ragazzo semplice. Colpisce questo di lui, non è affatto complicato allenarlo e andare d'accordo con lui. È felice, sorride sempre. È bello avere a che fare con lui ed averlo in squadra, perché non è uno di quelli che viene a chiederti cose particolari o complicate. Ha avuto periodi più complicati dove magari non giocava sempre, ma ha lottato nel modo giusto per riconquistare sempre il suo posto. Ha grande forza mentale".
Quanti gol può fare in una squadra come il Napoli?
"Il Napoli è una squadra che fa molti gol. Dobbiamo essere cauti con lui perché è ancora giovane. Dipenderà da quanto giocherà, ma se dovesse essere titolare penso che possa arrivare ad una cifra fra i 5 ed i 10 gol nella sua prima stagione in Italia”.
Come lo vede a dialogare con uno come Osimhen?
"E’ un attacco fantastico. Nel 4-3-3 azzurro può giocare sia come interno a centrocampo, sia a destra che a sinistra, che come ala offensiva, dove penso che possa essere utilizzato maggiormente a Napoli. Come dicevo sa giocare in entrambi i lati del campo: a destra può sfruttare maggiormente la profondità e mettere palloni interessanti in mezzo, a sinistra può essere più pericoloso rientrando al tiro”.
E’ pronto dunque, ad avere un ruolo da protagonista nella squadra Campione d’Italia?
"Assolutamente: è pronto ed è perfetto per il Napoli, per la filosofia di gioco degli azzurri ed il loro modo di giocare”.
Testacoda al Sinigaglia di Como, dove gli azzurri di casa sfidano il Napoli. Dopo aver…
Per Valentino Rossi la delusione è troppo grande: il pilota è stato immortalato, ma per…
Il Napoli alle 12:30 contro il Como dovrà rispondere all'Inter che ieri, con fatica, è…
Arriva il mesto addio alla medaglia olimpica: il messaggio è commovente, i tifosi non riescono…
"Puoi dire che è colpa della tua squadra". L'australiano conferma ancora una volta di essere…
Flavio Briatore è una delle figure più influenti e controverse nella storia della Formula 1,…