Il mondo della Formula 1 rimane spiazzato dal rifiuto in coppia di Leclerc e Verstappen, destinato a fare discutere i tifosi.
I piloti hanno preso una posizione su una opzione per quanto riguarda il campionato, il mondo dei motori era pronto per l’ennesima rivoluzione stoppata proprio dai protagonisti in pista.
Il campionato di F1 è tornato nel weekend ma c’è anche tanto da analizzare nel dietro le quinte, con un incredibile retroscena che è emerso proprio nelle ultime ore. C’è un no secco che fa discutere, coinvolge anche piloti come Leclerc e Verstappen e sarà questo un tema al centro dell’attenzione.
La Formula 1 era pronta per un’altra modifica sostanziale al regolamento, l’ennesima degli ultimi anni e che andava in direzione di uno spettacolo da portare al massimo livello. Uno show a discapito forse della sicurezza e della tranquillità di scuderie, piloti e anche tifosi.
No al cambiamento, la F1 resta com’è
È stata un’opzione ventilata, ma il primo sondaggio con i piloti è stato totalmente negativo. I driver hanno rifiutato questa possibilità, per il futuro non ci sarà una sorta di cambio epocale per la Formula 1. In particolare, ascoltati proprio da Motosport due protagonisti come Leclerc e Verstappen hanno motivato il loro rifiuto, e anche con idee abbastanza corpose. I piloti rifiutano una Formula 1 con 30 gare, il progetto di organizzare un maxi campionato non piace ai protagonisti.
Il pilota della Ferrari ha chiarito come già 24 gare sono fin troppe all’interno del calendario, arrivando con il fiatone negli ultimi appuntamenti. Il campione del mondo, invece, si è messo dalla parte delle maestranze, che arrivano in pista giorni prima per andarsene anche al mercoledì post corse, per loro sarebbe un eccessivo stress. Un torneo a 30 gare sarebbe qualcosa di massacrante per tutti: tolto il mese di pausa, si correrebbe alla media di un Gp ogni 10 giorni, ciò sarebbe insostenibile per i costi e anche per l’ambiente.
Non è un caso come negli ultimi giorni anche Greenpeace abbia rivolto delle critiche al sistema motoristico per la scarsa attenzione alla sostenibilità: fare un campionato con trenta corse porterebbe al caos un po’ su tutti i fronti. I piloti, comunque, sono dalla loro parte e vorrebbero – semmai – una sorta di riduzione delle corse: in questa stagione sono state due le corse cancellate (Russia e San Marino), per loro l’ideale sarebbe arrivare addirittura a quindici gare in un anno solare.