Alla veneranda età di 38 anni l’americano ha annunciato il suo imminente ritiro dall’attività agonistica: tifosi distrutti
“Non è stata una decisione facile, ma penso che sia la cosa giusta da fare. Quando ho lasciato la University of Georgia nel 2007 non avrei mai immaginato che avrei giocato 17 anni nel circuito ATP. Naturalmente ci sono tante partite che mi piacerebbe rigiocare, ma sono fiero di quello che ho raggiunto. È stato un viaggio incredibile”. Parole che il 38enne tennista ha affidato al suo profilo Instagram, scatenando all’istante una marea di reazioni.
Dopo gli US Open del 2023 – che prenderanno il via il 28 agosto per concludersi il 10 settembre – John Isner, nativo di Greensboro, appenderà per sempre la racchetta al chiodo. Verrà ricordato non solo per la sua incredibile altezza (208 cm), non solo per la sua straordinaria abilità nel servizio – in un celebre match su cui torneremo più in là, fu capace di mettere a segno 113 aces, record imbattuto di tutti i tempi, ma in carriera ne ha serviti finora ben 14.411- ma anche per aver vinto tanto.
Lo statunitense è infatti il campione più titolato negli ATP 250 di Atlanta (6 successi), Newport (4) e Winston-Salem (2). L’affermazione più prestigiosa resta il Masters 1000 di Miami, vinto nel 2018. Ora che tutto si appresta a finire, i tifosi non possono non tornare con la mente a Wimbledon 2010. Un match consegnato direttamente alla leggenda di questo sport.
Undici ore e cinque minuti di gioco. Tanto durò l’indimenticabile match di primo turno ai Championships tra John Isner e Nicolas Mahut, il francese che si arrese al quinto set – nel 2010 era ancora in vigore la regola che imponeva di non disputare il tie-break al quinto set di un Major – col punteggio di 70-68 a favore del suo avversario.
Quella partita, che nel corso della sua infinita durata divenne un evento mediatico capace di attirare davanti alla tv anche i neofiti del tennis, fu leggendaria. Colpi incredibili, break, controbreak, una quantità di aces mai vista sul rettangolo di gioco. Iniziata il 22 giugno e terminata il 24, la partita ha superato tutti i record stabiliti fino ad allora non solo per la durata, ma anche per il numero di game giocati e di aces messi a segno.
Dopo il Major di casa, che lo ha visto spingersi fino agli ottavi di finale nel 2011 e nel 2018, Isner si ritirerà. Il tennis americano perde così un esponente che ha tenuto alto il vessillo statunitense per almeno 15 anni, arrivando anche a raggiungere la posizione numero 14 nel luglio del 2022. Buon viaggio, campione.
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