Campionato e mercato sono ormai intrecciati e lo saranno ancora di più quando le trattative verranno chiuse in Europa (1 settembre) e rimarranno ancora aperte in Arabia. Ennesimo scandalo nello scandalo perché potremmo vedere saccheggiati i nostri club senza avere la possibilità di porvi rimedio. Capolavoro del binomio Ceferin-Infantino. In questa totale anarchia causata dallo tsunami di soldi generati dalla bolla (perché di questo si tratta) araba l’affare più clamoroso riguarda il trentenne Lukaku. Non male. Ciò che conta è la messa in scena, la montatura, il nome da titolo. Ma siamo davvero alle briciole. I Friedkin avevano già campato di rendita su Mou che, obiettivamente, ha fatto miracoli, poi pensavano di proseguire con Dybala ora rilanciano con il belga sempre attraverso azioni para spettacolari. Tanto fumo con una sostanza che si è materializzata in modo miracoloso. Applaudiamo all’ennesimo colpo di scena in attesa di programmazione e serietà di scelte che non guardino solo all’oggi ma anche al domani. Un po’ quello che chiede Mou anche in maniera più veemente. Non sappiamo quanto Lukaku possa essere risolutivo per la Roma. È certamente l’attaccante di peso che inseguiva il portoghese ma i dubbi sull’efficacia del resto della squadra emersi dopo le prime due giornate lasciano intravedere ancora qualche lacuna a centrocampo e in difesa. Lacune che, probabilmente, potranno essere colmate da un nuovo assetto di gioco che certamente la presenza di Lukaku potrà grarantire. Vedremo.
Intanto si è frantumata ogni tentazione della Juve in merito al possibile scambio fra Vlahovic e il belga. Non c’era nemmeno questa grande volontà da parte di Giuntoli. Forse piaceva ad Allegri, ma di certo non al dirigente. L’allenatore bianconero dovrà vedersela con quelli che ha. Che sono tanti e di qualità. Non sappiamo se arriverà un altro attaccante (Morata o Berardi) ma nel frattempo un doveroso lavoro sulla coppia Vlahovic-Chiesa va fatto. E non conta se ci dovrà pensare Magnanelli. L’importante è che la Juve sia sempre quella del primo tempo contro l’Udinese e non quella del secondo. Chiesa la ha detto con chiarezza: “il gioco moderno impone di non arretrare, di non chiudersi”. Parole sante, vero Allegri? Sentir dire che bisogna “gestire la partita” o che occorre “modulare il ritmo” fa davvero venire il latte alle ginocchia. È obbligatorio restare alti. Ormai è questa la regola, non solo per le grandi squadre, ma per tutte le formazioni che manifestino un minimo di ambizione di gioco. La Juventus ha l’obbligo di puntare allo scudetto sempre, figurarsi in un anno senza competizione europea. Altro che piazzamento fra le prime quattro.
Il Napoli resta protagonista assoluto per il prossimo campionato e non ci sembra molto dispiaciuto del mancato arrivo di Gabriel Veiga. In effetti ha ottenuto il rinnovo del “titolare” Zielinski e probabilmente è stato questo il motivo del raffreddamento del rapporto col Celta. Gli arabi che volevano proprio Zielinski hanno girato la stessa offerta su colui che doveva sostituirlo. Perciò ha una doppia valenza il rinnovo del giocatore polacco: è stato uno dei pochissimi a rifiutare le ricchissime offerte arabe ed ha accettato di essere ancora determinante in un campionato che conta realmente. Sono segnali importanti che riguardano tutto il calcio. Complimenti davvero.
Paolo De Paola