Il tennista romano, reduce dalla delusione di Cincinnati, potrebbe trovare delle difficoltà insormontabili a New York
Sembrava essersi ripreso. Sembrava essersi lasciato alle spalle un 2023 fino a quel momento da incubo, costellato di infortuni (tanti, forse troppi) e da precoci eliminazioni. Come se non bastasse, nel periodo più buio, Matteo Berrettini aveva anche dovuto fare i conti con gli haters, scatenati contro la presunta influenza negativa che la nuova compagna Melissa Satta avrebbe esercitato sulla sua carriera.
Il bel percorso a Wimbledon, interrotto sì agli ottavi, ma per mano del futuro vincitore Carlos Alcaraz al quale il romano aveva comunque strappato un set, sembrava aver aperto un nuovo cammino nell’immediato futuro dell’allievo di Vincenzo Santopadre. Dopo la kermesse dei Championships, è arrivata la sconfitta in due set da Jannik Sinner, che da lì a qualche giorno avrebbe festeggiato la sua prima affermazione in un Masters 1000. Poi però, ecco Cincinnati a far tornare vivi gli incubi dell’atleta azzurro.
Berrettini, sul cemento americano, sfidava l’amico Felix Auger-Aliassime, reduce da un parziale di 2 vittorie e 8 sconfitte dal Masters 1000 di Miami. Dopo aver vinto il primo parziale, Matteo si è letteralmente sciolto come neve al sole, consegnandosi al suo avversario. La portata della sconfitta si è fatta via via più amara dopo aver visto il suo rivale cedere di schianto, ai sedicesimi, contro il non irresistibile Mannarino. E allora giù con le solite critiche al suo stato di forma, e giù soprattutto col ranking ATP. Che ora è la cosa che preoccupa di più il suo staff e i tifosi.
Gli Us Open sono alle porte: incombe un grande pericolo
Il romano è crollato in 36esima posizione, il che rappresenta un enorme pericolo in vista del sorteggio del main draw degli Us Open, che prenderanno il via il 28 agosto. Com’è noto infatti, le teste di serie sono 32. Se nel frattempo non arriva il forfait di almeno 4 giocatori che lo precedono in classifica, Berrettini rischia di incontrare già al primo turno Carlos Alcaraz o Novak Djokovic. Per non parlare della possibilità di un altro derby fratricida con l’altoatesino Sinner nelle prime fasi del torneo.
Fino ad ora, nelle prime 32 posizioni del ranking, sono arrivati soltanto due forfait, quelli del tedesco Jan-Lennard Struff e del canadese Denis Shapovalov. A Matteo servirebbero come il pane altre due rinunce per non rischiare di veder compromesso da subito un torneo che, in ogni caso, non lo vede certo partire coi favori del pronostico.