Dopo settimane di incertezza, l’Inter ha completato il suo reparto d’attacco con l’arrivo, previsto per oggi, di Alexis Sanchez. Il cileno torna all’Inter dopo un anno trascorso in Francia, all’Olympique Marsiglia. In Francia, però, salutato Igor Tudor, anche Alexis ha deciso di salutare con l’arrivo di Marcellino in panchina.
Un ritorno favorito dall’addio di Correa, proprio in direzione OM con la formula del prestito e diritto di riscatto.
Un cambio annunciato per tutta l’estate. La dirigenza interista, dopo la stagione deludente, aveva l’intenzione forte di salutare il “Tucu” Correa, a sua volta poco incline a fare un’altra stagione da alternativa. La soluzione, dopo l’acquisto di Arnautovic e quello quasi fatto di Pavard, si è presentato con l’addio del Niño Maravilla dall’OM. L’ex campione cileno di Barça e Arsenal aveva ottenuto lo svincolo dai francesi dopo una bella stagione con 16 reti totali.
Ecco perché l’Inter ha deciso di riportarlo a Milano, al posto di un deludente Joaquin Correa. Nella formazione nerazzurra, Alexis torna voglioso di riannodare il filo del suo rapporto con l’Inter, finito lo scorso anno bruscamente con l’obiettivo di ottenere Romelu Lukaku. D’altronde, nella stagione 2021/22, Sanchez all’Inter era stato protagonista con 9 reti, di cui una almeno due decisive. Una memorabile nell’ultimo minuto dei supplementari di Supercoppa Italiana contro la Juventus.
Ma ciò che lascia stupiti e perplessi è come si è svolto l’intero rapporto tra Sanchez e l’Inter. Un anno fa i dirigenti nerazzurri, nel tentativo di raggiungere Lukaku, avevano dato il benservito al Niño Maravilla. Un benservito che è costato carissimo alla squadra milanese. Sanchez e il suo agente Felicevich avevano ottenuto dall’Inter il pagamento di un indennizzo pari all’ingaggio netto dell’ultimo anno di contratto di Sanchez. Sette milioni per salutarsi immediatamente. Un vero salasso per liberarsi di un giocatore, comunque reduce da una buona stagione come quarta opzione.
Di fronte ad un accordo del genere, un anno dopo, Marotta e Ausilio lo richiamano in nerazzurro. Una scelta che lascia perplessi e ci si chiede quanto davvero sia convenuto all’Inter mandarlo via, perdendo nel frattempo Lukaku, e richiamando il Niño con un annuale da 3 milioni netti. Insomma, un’Inter che sta dando fondo al budget ricavato dall’ottimo cammino in Champions e dalle cessioni. L’obiettivo è chiaro: la seconda stella.
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