Motori

Formula 1 nella bufera: attacco senza precedenti

La stagione 2023 della Formula 1 sarà ricordata per una delle meno competitive ma anche per quella con più polemiche, come in questo caso.

I vertici della Formula 1 vengono attaccati nuovamente, c’è in corso una polemica internazionale che sta facendo breccia anche nel cuore degli sportivi. Che ora si dividono in due parti, alimentando un ricco dibattito anche sui social.

La Formula 1 torna a macinare polemiche (Lapresse) – sportitalia.it

La Formula 1 riprenderà la sua stagione a breve, le ultime gare del campionato serviranno a Max Verstappen per raggiungere altri record, confermando così il suo titolo da campione del mondo insieme alla sua inossidabile Red Bull.

Sul lato sportivo c’è poco da aggiungere, in attesa di qualche segnale di vita più concreto della Ferrari, che possa far sperare in una competitività futura. Non è solo il lato prettamente sportivo a interessare gli sportivi in Formula 1, sta emergendo una grande polemica che non sarà placata in breve tempo.

Formula 1, l’attacco è spiazzante

Il mondo della F1 è sempre un Circus pieno di sorprese, non è un caso come la retorica non sia un fattore tanto utilizzato nei motori. Si parla schiettamente e senza troppi fronzoli, ben diverso da quanto accade nel calcio e con prese di responsabilità importanti. Come nell’ultimo caso, con una presa di posizione netta e decisa: la Formula 1 starebbe distruggendo il mondo, secondo quanto affermato da Benjamin Stephan, attivista di Greenpeace nel campo dei trasporti.

Una Red Bull a inizio pista (LaPresse) – sportitalia.it

La critica dell’attivista verso la F1 è importante, molto dura per quanto riguarda delle tematiche ambientali che il mondo motoristico metterebbe in secondo se non proprio in ultimo piano, secondo Stephan. L’attacco è netto, come riporta l’agenzia DPA: “La Formula 1 deve agire per la protezione del clima, lo fa solo in maniera molto superficiale. La sostenibilità è usata come una foglia di fico, bisogna ripensare l’impronta di carbonio dell’intero Circus”.

Una materia importante quella ambientale, con una specificità da mettere in pratica. E una riformulazione dei calendari che farebbe nettamente discutere e che sicuramente sarebbe poco praticabile almeno nell’immediato, considerando anche il vorticoso giro di denaro in F1 per l’organizzazione delle corse. Stephan ha aggiunto un desiderio utopistico: “La Formula 1 dovrebbe diventare più regionale, invece di pensare all’organizzazione di ben 24 gare nell’anno 2024, facendo così volare persone e materiali in tutto il mondo” Stephen, quindi, non si accontenta del piano della Formula 1 di utilizzare carburante sintetico a zero emissioni di CO2 dal 2026: vuole molto di più, anche se difficilmente lo otterrà.

Massimo Maneggio

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