Il direttore sportivo della Juventus Primavera Massimiliano Scaglia è stato intervistato in esclusiva ai microfoni di Sportitalia da Giovanni Albanese. Tra gli artefici dei successi del progetto Next Gen che continua a sfornare talenti a ripetizione, con l'esordio del 2005 Yildiz come ultimo caso a testimonianza dell'ottimo lavoro svolto negli ultimi anni, ci racconta alcuni dei segreti del settore giovanile bianconero.
Manca ormai pochissimo all'inizio del nuovo campionato Primavera, che verrà trasmesso da Sportitalia sul canale 60 del digitale terrestre. Trovate la versione video integrale dell'intervista dalla nostra APP. Di seguito l'intervista a Scaglia:
"Pochi giorni all'inizio del campionato, come l'avete preparato?
Come prepariamo un po' tutte le stagioni. Il nostro focus iniziale è più sulle caratteristiche dei nuovi ragazzi che arrivano. Cerchiamo di assemblare un gruppo e indicare ai ragazzi la strada che il club ha previsto per loro, poi il campionato diventa l'opportunità per il loro miglioramento e per competere.
Come vi ponete rispetto alla nuova riforma?
Sia personalmente che come club siamo rimasti un po' perplessi. Noi da anni abbiamo cercato di studiare nuove opportunità per colmare il percorso dei ragazzi, che arrivano in Under 19 e poi faticano ad essere inseriti in un sistema calcistico che ne consenta la crescita. Prima del 2018 abbiamo attivato una serie di progetti e da lì in poi la seconda squadra ci sta permettendo di dare ulteriore spazio e formazione a questi ragazzi. Vedere un sistema che invece di preoccuparsi di strutturare e semplificare questo percorso crea un campionato in cui i ragazzi giochino con disparità di età non ci trova concordi. Noi proseguiamo il nostro percorso pensando sia la strada giusta. All'estero non esiste un campionato U20 mascherato da U19 come quello che andremo ad affrontare. Noi lo affronteremo a nostro modo, siamo consapevoli che i ragazzi incontreranno difficoltà ma pensiamo sia la strada giusta.
Quali sono gli obiettivi per la formazione di Montero?
Noi abbiamo una rosa di classe 2005 e 2006 per questo campionato, anche se questo prevede che potremo incontrare formazioni anche con sette fuori quota. Con i ragazzi abbiamo affrontato un ragionamento realistico ma che possa sposarsi con le loro qualità. Vorremmo arrivare nelle prime 6 squadre per giocarci i playoff.
Rispetto alla scelta di non partecipare al campionato U18, come preparate i ragazzi?
Soprattutto da quando c'è la seconda squadra abbiamo preferito non iscrivere una squadra. I nostri U17 sembrava più giusti mandarli in U19, per aspettare qualcuno in più e fare determinate scelte. Penso sia logico e giusto nell'ottica della professionalità e per far vivere ai ragazzi esperienze importanti. Questo nuovo format adesso probabilmente ci farà attuare nuovi cambiamenti, capiremo con calma se avremo bisogno di inserire uno step intermedio.
Che valore ha affidare la squadra a Montero?
In Italia non è mai semplice coinvolgere un ex campione di un top club nella formazione dei giovani. All'estero è una cosa più normale, credo che aver trovato in Montero la disponibilità nel fare questo percorso sia molto importante anche per i ragazzi. Ha un senso d'appartenenza che lo ha riportato a Torino da un altro continente e quindi credo che cercare di trasferire questi valori ai più giovani sarà determinante.
Quali squadre lotteranno per il titolo Primavera?
Credo che dipenderà dai progetti e dalle scelte che faranno le altre società per l'utilizzo dei fuori quota. Saranno queste le variabili a incidere maggiormente per un campionato di vertice. L'anno scorso noi compresi alcune squadre hanno avuto l'età media più bassa e di fatto questo ha ripercussioni sulla classifica poi.
Come si lavora su talenti come Hujsen e Yildiz con la seconda squadra?
Tutto parte chiaramente dall'attitudine e dalle qualità che dimostrano loro, non solo dal talento. Normale sia un motivo d'orgoglio per noi vedere questi ragazzi che bruciano le tappe, cosa che non può essere normale per tutti ovviamente. La crescita di ogni ragazzo dev'essere parametrata sui suoi obiettivi, tutti vorrebbero scalare le categorie in fretta ma noi dobbiamo spiegare che a volte può servire pazienza. Dev'essere semplice per loro capire che c'è la possibilità per tutti, si tratta solo di attendere il momento giusto.
Yildiz ha esordito in prima squadra:
Siamo tutti contenti, il percorso del ragazzo è fatto di tante figure che lo accompagnano e quando ci sono questi esordi è grande sintomo di fiducia e soddisfazione per tutti.
L'obiettivo è tornare in Youth League?
La partecipazione è possibile con la partecipazione della Champions League della prima squadra oppure vincendo il Campionato Primavera. In questi anni e in funzione dei nostri obiettivi abbiamo raggiunto la partecipazione grazie alla prima squadra negli ultimi anni e ci auguriamo che questo torni ad accadere, per tutta la società. Crediamo che fin dai settori giovanili le esperienze all'estero siano molto più formative e quindi la Youth League ci mancherà, ma stiamo cercando di creare ugualmente queste esperienze per i ragazzi quest'anno."