La voglia di tesserare il numero più elevato possibile di campioni dal Vecchio Continente potrebbe portare il club ad una clamorosa decisione
Chiamatela impazienza. O ingordigia. O, se ne facciamo una squisita questione di programmazione, incoerenza tecnica. Sta di fatto che ciò che sta accadendo per mano dei club della Saudi Pro League ha dell’incredibile. Il clamoroso assalto ai campioni che giocano in Europa, iniziato meno di un anno fa con l’arrivo di Cristiano Ronaldo, che però sembrava il classico super acquisto isolato, non si ferma più. E non si ferma davanti a nulla.
Prendiamo il caso dell’Al Ittihad, società salita alla ribalta delle cronache sportive per il super ingaggio – pari appunto a quello percepito da CR7 all’Al Nassr – grazie al quale ha convinto lo svincolato Karim Benzema a sposare la causa del campionato saudita. La stessa società aveva già preso, a giugno, il portghese Joao Filipe Jota dal Celtic per 30 milioni. Oltre a svariati altri giocatori ‘europei’ come ‘Ngolo Kanté e Fabinho.
E dove sarebbe la novità? Che, considerati gli ingenti investimenti delle rivali che giocano la stessa lega, l’Al Ittihad non si accontenta dei profili già presenti in rosa. Vuole di più, vuole il meglio. Solo che c’è una regola che starebbe rovinando i piani del club. Quella stessa regola che però è aggirabile con un paio di cessioni eccellenti.
Lo statuto della Saud Pro League impone ai club di non tesserare più di 8 stranieri nelle rose delle singole squadre. In questo momento nella rosa del club di Benzema ci sono 9 elementi stranieri. È necessario liberare due caselle per non incorrere nell’impossibilità di tesserare ufficialmente l’ultimo arrivato.
Anzi, consideriamo che l’Al Ittihad voglia liberarsi di due stranieri, dato che il club è intenzionato a portare alla sua corte tale Mohamed Salah, superstar del Liverpool e in qualche modo simbolo della fede musulmana applicata al calcio. Ecco che proprio il portoghese proveniente dal Celtic potrebbe essere il sacrificato per far posto all’ex Roma.
Il clamoroso scenario è così presto svelato. A soli due mesi dal suo arrivo il lusitano, inglobato in un meccanismo di mercato che non guarda in faccia a nessuno, potrebbe già dire addio. Sulle sue tracce potrebbero in teoria muoversi altri club sauditi, o società europee che sperano in una svendita veloce da parte dell’Al Ittihad. Un’eventuale minusvalenza generata dalla partenza del portoghese non rappresenterebbe un grande ostacolo per uno dei club della ricchissima galassia del fondo PIF.
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