ESCLUSIVA SI De Ketelaere, l’ex tecnico: “Al Milan aspettative troppo alte”

Non poteva esserci esordio migliore con la maglia dell'Atalanta per Charles De Ketelaere, ingaggiato dai bergamaschi la scorsa settimana dal Milan con la formula del prestito con diritto di riscatto.

Entrato al 46' nella sfida di domenica al Mapei Stadium contro il Sassuolo, all'83' è stato proprio lui a segnare di testa il gol del vantaggio atalantino dopo che venti minuti prima aveva colpito una traversa.

Dopo le tante difficoltà vissute la scorsa stagione al Milan, per il fantasista belga di 22 anni può essere l'inizio del riscatto. 

Sportitalia.com ha ha contattato in esclusiva Birger Van De Velde, allenatore del giocatore ai tempi delle giovanili del Club Brugge

Domenica esordio con gol, non male questo inizio di De Ketelaere con la maglia dell'Atalanta. 

"Sono molto contento per lui. Era da molto tempo che non vedeva l'ora di segnare, posso immaginare che per lui non fosse facile mentalmente. Ora che si è sbloccato credo che, avendo la testa più libera, segnerà altre reti. E potrà guardare al futuro con molta più fiducia". 

Si aspettava questo suo trasferimento all'Atalanta? E come lo vede nel sistema di gioco di Gasperini? Alcuni lo paragonano già a Ilicic o al Papu Gomez. 

"L'Atalanta è il giusto contesto per far crescere e maturare i giovani. C'è meno pressione rispetto ai top club. Nella storia recente in questa squadra hanno militato diversi giocatori belga e olandesi. È bello adattarsi al calcio italiano, molto più disciplinato e tattico di quello belga. Quanto a Charles, lui può agire in qualsiasi sistema di gioco in quanto sa fare l'ala, il trequartista, la seconda punta e anche il falso nueve. È difficile fare paragoni, ma noi in Belgio paragonavamo Charles a Kevin De Bruyne, anche se chiaramente i due hanno un diverso stile di gioco". 

La scorsa stagione di De Ketelaere al Milan invece è stata piena di difficoltà. Cosa secondo lei non ha funzionato in particolare? 

"Credo che le aspettative su di lui fossero troppo alte. Probabilmente Charles aveva bisogno di più tempo per adattarsi a un nuovo paese, a un nuovo campionato, più difficile rispetto a quello da dove arrivava, e alle aspettative di un top club come il Milan. Chiaro che ha sofferto il non essere riuscito a segnare, cosa che, come ho detto anche prima, lo ha bloccato mentalmente. E poi anche la pressione dei tifosi e della stampa era diventata eccessiva. In ogni caso, sono sicuro che lui è perfettamente in grado di giocare per una squadra importante come il Milan". 

Lei è uno dei suoi primissimi allenatori. Che ragazzo era De Ketelaere? 

"L'ho allenato nell'Under 14 del Club Brugge e aveva già un grande talento. Nell'Under 11 e 12 giocava da ala sinistra, mentre dell'Under 13 era diventato un centrocampista centrale. Anche a scuola era bravissimo e infatti prendeva sempre il massimo dei voti. Era sempre il migliore in tutto ciò che faceva, anche quando giocavamo assieme a kubb: vinceva ogni volta anche lì". 

C'è un momento indimenticabile che ancora ricorda di lui? 

"Dico questo. Ci fu una volta in cui chiedemmo ai ragazzini dove si sarebbero visti giocare tra dieci anni. Tutti dissero che sognavano di diventare calciatori professionisti o essere nella prima squadra del Club Brugge. Charles invece disse che voleva giocare nel Real Madrid".

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