Nel consueto editoriale del lunedì su Sportitalia.com, il Direttore di Sportitalia Michele Criscitiello ha analizzato tra i tanti argomenti trattati, anche la fase decisiva della sessione di mercato in corso. La Juventus è pronta per essere protagonista.
Intervengo da Lecce. Ha segnato… non lo so. Mentre vi scrivo sono appena arrivato a Lecce, quindi non vi commento Lecce-Lazio o Udinese-Juventus. Voglio parlare di mercato e di questo rush finale bellissimo dove tutti si riducono all’ultimo e poi si lamentano che il campionato inizia con le trattative in corso. Ipocrisia. Giuntoli è pericoloso. Non si sente, non parla, non dorme e quando è così diventa come un lupo mannaro. Finora, agli occhi dei tifosi juventini, non ha fatto ancora nulla. La Juventus è ferma e aspetta le occasioni. Ma adesso scende in campo e deve chiudere i colpi. La Juventus ha bisogno di rinforzi mirati. Non si parla più di Lukaku e questo è un segnale. Berardi litiga con il Sassuolo (ne parleremo tra poco) e questo è un altro segnale. Allegri è sereno e tranquillo perché ha avuto rassicurazioni sul mercato. Non solo per le entrate ma anche per le uscite. A questa squadra servono almeno 3 innesti di valore. La Juve può vincere lo scudetto? Certo. Non ci sono campionati dove, almeno sulla carta, la Juve non parta con l’intenzione di arrivare prima. Quest’anno ha due vantaggi enormi: l’assenza delle coppe e il senso di rivalsa di Allegri e della società. Quando la Juve è ferita diventa pericolosa. Dovevi ammazzarla, forse, ma se non ci sei riuscito e si rialza devi scappare. Ai tifosi e alla società hanno fatto vivere un anno di inferno. Questo campionato è la vera liberazione.
Dicevamo di Domenico Berardi e del Sassuolo. Carnevali sostiene che la Juventus non abbia rispettato patti e tempistiche. Non lo sappiamo perché non conosciamo i dettagli della trattativa. Se, però, Berardi vuole andare dopo anni di eterno amore folle ad una piccola piazza come Sassuolo non si può trattenerlo. Certamente Carnevali deve portare a casa i suoi 28 milioni di euro più bonus, ci mancherebbe, ma non può far saltare la trattativa. Per il bene del calciatore che se lo merita e non per rispetto nei confronti della Juventus. Il Sassuolo ha dato tantissimo al calciatore ma Berardi è stato uno “psicopatico” per anni a rifiutare grandi club per il gusto di restare in Provincia. Adesso che si è convinto vada a dimostrare quello che vale. Anche perché la vita calcistica, così come quella terrena, non è eterna. Poi ci sarebbe da discutere se Berardi serva realmente alla Juve o meno ma questo è un argomento troppo delicato e lungo da fare in 3 righe. Casomai lo approfondiamo questa sera su Sportitalia dal manto erboso del Via Del Mare di Lecce.
Infine il ritorno di Gianluca Petrachi nel calcio ci fa un enorme piacere. Vale per lui ma anche per gli altri che sono a casa senza motivo. I Direttori bravi devono lavorare. Più sono bravi e più aiutano il sistema, morto, a crescere. Sui campi si vedono sempre meno direttori e scouting. Si sono seduti tutti, sui soldi e sul benessere. Nessuno va più a vedere i campionati minori come la C e la D e molti Direttori non conoscono i calciatori. Zero. Daniele Faggiano era uno che girava e non lavora. E’ rimasto, forse, solo Sartori del Bologna con Angelozzi del Frosinone. Sui campi di periferia trovi sempre la stessa gente. Gli incapaci lavorano ma non girano e non conoscono. Vivono di internet e segnalazioni (fasulle). Torna Petrachi e siamo felici perché è bravo e non fa torte e pasticcini. Non ha mai aperto una pasticceria e ha aspettato il suo momento. A fine mercato andrà al Genoa e il Grifone ha preso una decisione saggia. Il ruolo del direttore non è importante solo a fare le trattative ma è ancora più importante dal 2 settembre quando bisogna gestire lo spogliatoio, avere i rapporti con la proprietà e fare da badante all’allenatore. Metti il pannolino, togli il pannolino. Petrachi è stata la fortuna di Cairo a Torino. Poi era esausto ed è scoppiato. Gli dicevo “ma come fai da tanti anni a stare lì” e non sapeva rispondere. A Roma era una corrida e ha pagato lui. Il Genoa ha fatto bingo. Un altro che non può non lavorare è Massara. Paga la vicinanza a Maldini ma lui è bravo e deve rientrare quanto prima. Non ha la personalità per fare il primo Direttore ma capisce tantissimo di calcio. Non andiamo sui Lo Monaco perché ci sarebbe da aprire un capitolo a parte ma, ormai, i Presidenti non cercano più i DS “tuttofare”. Invece in alcuni casi, come Walter Sabatini, è giusto che sia arrivato il momento della pensione. Meglio leggere i loro post social che le trattative con i procuratori…. pasticcioni. O pasticciotti, essendo io adesso a Lecce con un pasticciotto davanti. Amarena, grazie.
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