Le ultime ore sono davvero funeste per lo sport italiano, dopo l’addio a Carlo Mazzone c’è l’ultimo saluto a una leggenda della pallacanestro.
Il mondo dello sport è davvero commosso, c’è una grave perdita da registrare anche nel basket italiano. L’addio è a uno degli uomini simbolo, entrato meritatamente più di dieci anni fa nella Hall of Fame.
Un weekend di rabbia e commozione per i tifosi italiani, che si stanno stringendo in un unico e forte abbraccio. Il calcio italiano ha registrato l’addio a Carlo Mazzone, l’allenatore che lanciò Totti e Pirlo, ridando motivazioni a Baggio e Guardiola.
Anche il basket italiano, però, è in lutto. C’è una scomparsa che ha sconvolto i tifosi, proprio per una figura dai tratti molto simili a Mazzone, un altro allenatore di esperienza e genuinità che ha travolto i tifosi con il suo entusiasmo e la sua passione. A 88 anni, è morto Tonino Zorzi.
Addio a Zorzi, il “paron” del basket
La perdita di uno degli allenatori più importanti del movimento è importante, tutto il mondo del basket italiano ne è rimasto sconvolto. Tra i tecnici più stimati, è stato un innovatore dei tempi, precursore di uno sport che nei primi anni di attività ha fatto una grande fatica ad emergere. Il nome di Zorzi era sinonimo di qualità, l’uomo in più da poter mettere sul parquet sia da cestista, facendo la storia di Varese, che in Nazionale con 22 presenze e le partecipazioni agli europei.
Ricordato anche sul profilo della federazione italiana, Zorzi è stato uno degli allenatori più sanguigni dell’intero circuito. I successi a Napoli con la Fides Partenope sono entrati nella leggenda, la Coppa delle Coppe è stata la dimostrazione di come anche in città si potevano raggiungere dei sogni, diventando quasi un anticipatore dei tempi moderni. Tre le missioni a Napoli, tante altre poi in giro per l’Italia, a dimostrare come spesso contavano le idee più che i soldi.
Il curriculum di Tonino Zorzi è stato quello di un allenatore capace di andare oltre l’ostacolo, compiendo missioni che sembravano impossibili, ma non per chi lavorava giorno e notte trovando spesso una quadratura. Uomo di campo e di sagacia, ha conquistato cinque promozioni dalla Serie A2 alla Serie A1, quando ancora il livello del basket italiano era su basi di eccellenza mondiale. Tre volte fu promosso con la Reyes Venezia Mestre, una con la Pallacanestro Pavia e un’altra con la Viola Reggio Calabria. Un rapporto forte soprattutto quello con i calabresi, era l’unico goriziano riuscito a entrare nel cuore dei reggini.