Terremoto nel mondo del tennis, la star alza la voce e attacca duramente la federazione: cosa sta succedendo.
Un periodo di intensi impegni nel mondo del tennis coincide, spesso e volentieri, anche con un periodo di grandi polemiche e feroci critiche. A volte nel mirino finiscono gli stessi giocatori, altre volte addetti ai lavori di vario genere. In questo caso, è stata la federazione a essere attaccata, e in maniera piuttosto clamorosa, da una star della racchetta.
Una critica dura, severa e giustificata da parte di chi ritiene che in certi casi non ci sia abbastanza attenzione a un aspetto fondamentale per la carriera di ogni tennista, e di ogni atleta più in generale: quello della salute.
D’altronde capita spesso che in periodi come questo ci sia qualcuno pronto ad alzare la voce in favore dei giocatori. I tornei estivi, o quelli giocati in condizioni climatiche non particolarmente semplici, richiederebbero un periodo di recupero. Non per forza lungo, ma comunque adatto alle loro esigenze.
Invece, i casi, fortunatamente rari, di due Masters 1000 di seguito in calendario costringono spesso i tennisti a doversi adattare a situazioni molto spiacevoli. Basta guardare quello che è successo in queste settimane, con le carovane dell’ATP e della WTA costrette a spostarsi nel giro di pochi giorni, e in alcuni casi di poche ore, dal Canada per i tornei di Toronto e Montreal all’Ohio per quelli di Cincinnati.
Anche nel tennis maschile in molti hanno fatto sentire, in passato, la propria voce per situazioni del genere. Stavolta la bufera sta però imperversando sul femminile. Dopo le critiche di Liudmila Samsonova, costretta a giocare a poche ore di distanza tra semifinale e finale a Montreal, è toccato alla numero uno del mondo alzare la voce. Iga Swiatek ha voluto farsi sentire e ha attaccato, senza troppi giri di parole, sia la WTA che gli organizzatori del Masters 1000 canadese.
Il problema è che in diverse occasioni, quest’anno, le giocatrici hanno dovuto subire decisioni degli organizzatori che non tenevano assolutamente in conto la loro salute fisica. In un calendario ricchissimo di impegni ravvicinati, infatti, basta un imprevisto meteorologico anche banale per scatenare il caos e costringere gli atleti a recuperare in tempi brevissimi. Il che equivale, spesso, a non recuperare affatto.
Secondo la Swiatek bisognerebbe concentrarsi maggiormente sulla salute delle giocatrici e sulle loro esigenze. Anche perché, dal prossimo anno, aumenteranno i tornei obbligatori, e la situazione dovrebbe quindi essere gestita in maniera diversa. Non certo con la mancanza di professionalità che ha potuto riscontrare in questa stagione.
“Non so cosa abbia sbagliato il torneo, ma mi sembra evidente che il problema riguardi proprio la WTA. C’è una leadership debole al momento, ma spero che le cose possano cambiare presto“, ha dichiarato la numero uno al mondo, attaccando direttamente i vertici di una federazione che qualche mese fa, ad esempio, l’ha costretta a giocare quattro partite in notturna, trattenendola in campo fino a mezzanotte inoltrata. E questo vuol dire andare a letto ben oltre le 2 o le 3. Troppo tardi per un giocatore chiamato a tornare in campo anche il giorno dopo.
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