L’ex capitano dell’Inter Javier Zanetti parla di omosessualità nel calcio: la rivelazione incredibile di Pupi
Javier Zanetti vuota il sacco. L’ex capitano dell’Inter, bandiera nerazzurra, simbolo di un calcio fatto di valori, emblema del fair play nel mondo dello sport, è tornato a parlare dei temi più caldi nel mondo del pallone. Tra questi anche il rapporto tra calciatori omosessuali e un universo, quello che circonda lo sport a livello agonistico, ancora fortemente machista e per certi versi omofobico. Un tema caldissimo in questi giorni, considerando che solo poche settimane fa è tornato in Italia uno dei pochi calciatori di livello ad aver avuto il coraggio di fare coming out: Jakub Jankto.
Al di là del florilegio di battute e meme sui social riguardanti la presenza di Jankto nello spogliatoio del Cagliari, squadra che ha deciso di riportarlo in Italia dopo due stagioni di alti e bassi della mezzala ceca con la maglia del Getafe in Liga e dello Sparta Praga in patria, la questione resta infatti di stretta attualità.
In questo momento storico è innegabile che il tema dell’omosessualità all’interno del mondo del calcio non possa e non debba più rappresentare un tabù. Piuttosto una sfida che i principali protagonisti le massime cariche dello sport più popolare al mondo devono far propria e cercare di vincere ad ogni costo.
Da questo punto di vista, secondo Pupi siamo ormai sulla buona strada. Lo ha spiegato in maniera chiara e netta lo stesso ex calciatore argentino, rivelando il suo punto di vista sulla questione in maniera inequivocabile in un’intervista a La Nacion.
Zanetti e l’omosessualità nel calcio: la rivelazione incredibile dell’ex calciatore
Secondo l’attuale vicepresidente dell’Inter, 50 anni appena compiuti, il calcio moderno è pronto ad accogliere con grande serenità tutti i calciatori, anche di alto livello, che abbiano intenzione di manifestare la propria inclinazione sessuale, come fatto da Jankto negli ultimi mesi.
I tempi sono maturi, secondo Zanetti, per fare un passo in avanti a livello culturale, trasformando quello che fino ad oggi è stato qualcosa di strano in una questione del tutto normale: “In molti lo hanno già fatto, per fortuna è diventata una cosa normale. Basta tabù“.
Secondo Pupi fino a poco tempo fa i calciatori decidevano di non ammettere la propria omosessualità per paura del giudizio delle persone, dei compagni di squadra, di un ambiente che non aveva manifestato grande apertura mentale. Ma le cose sono destinate a cambiare, grazie soprattutto alle nuove generazioni.
“Gli adolescenti ti fanno aprire gli occhi“, ha spiegato Zanetti, secondo cui i più giovani parlano con naturalezza di certe tematiche e possono quindi educare gli adulti da questo punto di vista e aprire la loro mentalità. E se non il cambiamento non dovesse avvenire in tempi brevi, non bisogna comunque arrendersi: “Il calcio è duro, come la vita, ma è necessario insistere“. Parole che possono diventare un punto di partenza per abbattere definitivamente uno degli ultimi tabù che ancora resistono in gran parte degli ambienti legati al calcio.