MotoGP, il grido d’allarme dei campioni: “Bisogna cambiare”

La MotoGP deve cambiare direzione con il regolamento? Due leggende del motociclismo pensano che sia necessario per il futuro.

Nel paddock della MotoGP sono settimane molto calde queste. Non ci sono solamente le discussioni riguardanti il mercato piloti a impegnare i team. In ballo ci sono anche i cambiamenti regolamentari da varare per il 2027.

Agostini e Stoner vogliono una MotoGP diversa
La MotoGP deve cambiare: due leggende ne sono sicure (Ansa Foto) – Sportitalia.it

L’attuale regolamento tecnico scade nel 2026 e i costruttori hanno iniziato a confrontarsi tra loro e con Dorna sulle possibili modiche da apportare. È necessario trovare l’unanimità, cosa mai semplice. Ogni casa motociclistica presente in griglia ha i propri interessi e le proprie esigenze da difendere e far valere. L’obiettivo è quello di arrivare a un accordo entro fine anno.

Giacomo Agostini e Casey Stoner vogliono una MotoGP diversa

In MotoGP dovranno intervenire su tante tematiche e concordare le future regole. Certamente ci saranno novità per quanto riguarda l’aerodinamica, aspetto diventato sempre più importante nelle corse. Ma ci saranno interventi anche sulla potenza delle moto e anche sull’elettronica. Bisogna riportare il pilota più al centro, dando al mezzo un ruolo un po’ meno predominante.

Agostini e Stoner vogliono una MotoGP diversa
La MotoGP deve cambiare: due leggende ne sono sicure (Ansa Foto) – Sportitalia.it

Giacomo Agostini in occasione del Goodwood Festival of Speed ha parlato a La Gazzetta dello Sport e ha detto chiaramente la sua opinione sulla MotoGP di oggi: “È dominata da elettronica, ali e troppa potenza. Non si tratta di show, è un pericolo. Affinché ci sia più interesse, la moto deve essere sempre più guidata dal pilota“.

Agostini anche in altre occasioni aveva espresso il medesimo pensiero, auspicando un cambio di rotta. Stesso discorso lo ha fatto Casey Stoner, presente anche lui al prestigioso evento motociclistico: “Questa MotoGP va cambiata. Addio ad ali, holeshot, controllo anti-impennata e ridurre al minimo il controllo anti-trazione. Bisogna diminuire i costi e gli standard devono durare 10 anni, così chi è in ritardo può recuperare“.

Anche il due volte campione del mondo MotoGP aveva già dichiarato in passato di non gradire l’attuale regolamento tecnico della top class. Sull’elettronica era stato netto in passato e adesso si dimostra contrario anche all’eccesso di aerodinamica sui prototipi.

E se c’è un’altra cosa che Stoner non digerisce è la sprint race, novità assoluta del 2023 e che Dorna intende confermare per il futuro. A lui non piace: “Tutti devono andare oltre il limite nel minor tempo possibile“.

Team e piloti si stanno abituando, anche se forse più di qualcuno ne farebbe a meno. In ogni caso, i vertici della MotoGP non sembrano intenzionati a fare un passo indietro, perché hanno constatato un aumento di spettatori aggiungendo una gara al sabato pomeriggio.

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