A lungo già nelle giovanili del Milan in passato e scopritore di molti talenti come Locatelli, Calabria, Donnarumma e Pobega – fra gli altri – Mauro Bianchessi è diventato da poche settimane (ufficialmente dallo scorso 5 luglio) il nuovo direttore generale del settore giovanile del Monza. Il dirigente ha raccontato in esclusiva a SPORTITALIA i progetti che sta iniziando a portare avanti nella sua nuova esperienza ed allo stesso tempo ha lanciato l'allarme per quelle che sono le nuove norme che sono entrate in vigore nel mondo dei settori giovanili.
"Il mio arrivo al Monza non ha avuto bisogno di trattative" – esordisce Bianchessi – ", è stato come tornare a casa. Dopo 11 anni di Milan, con il legame di gratitudine nei confronti del Presidente Silvio Berlusconi, con la grande stima e l’affetto verso il dottor Adriano Galliani, è stato tutto molto naturale".
Bianchessi ha accompagnato il suo arrivo con una immediata reattività sul fronte trasferimenti: "Per quanto riguarda il mercato" – spiega – ", per il Settore Giovanile abbiamo operato prevalentemente sul territorio nazionale, cercando giocatori migliorabili e adatti alla nostra filosofia di gioco, senza stravolgere gli organici già esistenti. Nel gruppo Primavera abbiamo inserito i nostri tesserati migliori classe 2004, 2005, 2006, rinunciando all’Under 18 e completando l’organico con innesti mirati e low cost".
Come dicevamo, l'ex rossonero ha voluto poi porre l'attenzione sulle novità in ambito normativo: "Con le nuove regole federali purtroppo diventa assurdo spendere soldi e acquistare ragazzi per le Giovanili. Chi ad oggi investe sulle categorie Pulcini, Esordienti e Giovanissimi, attraverso un lavoro meticoloso che dura 6-7 anni, dall’anno prossimo si ritroverà con tutti i ragazzi svincolati all’età di 16 anni".
"Nascerà quindi" – continua Bianchessi – "prevalentemente uno scouting sui ragazzi che a partire dall’età di 16 anni saranno a livello nazionale tutti liberi, per la gioia dei procuratori. Un’altra novità sarà l’apprendistato per i calciatori dai 15 anni di età. La Primavera 1 dal prossimo anno diventerà Under 20, con fuori quota Under 21 e l’obbligo di costituire l’Under 18. La proiezione di aumento di costi per un Settore Giovanile sarà di almeno 1 milione e mezzo di euro lordo in più rispetto ad oggi".
L'allarme è lanciato, ora urge correre ai ripari, come ci racconta: "Per la stagione 2024-2025 solo tra Primavera 1, obbligo dell’Under 18 e Primavera 2, ci sarà uno sbilanciamento di 1 milione in più rispetto a quanto si spende oggi. Non va dimenticato che queste regole hanno spostato i pagamenti di premi preparazione al vincolo contrattuale del calciatore, mettendo in ginocchio tutte le società dilettantistiche che lavorano con qualità all’attività di base".
"Siamo dinanzi" – conclude – "ad un cambiamento epocale, che deve portare tutto il sistema del calcio giovanile a fare delle riflessioni tecniche ed economiche, al fine di realizzare un modello sostenibile che tuteli e favorisca l’ottimizzazione degli investimenti delle società".
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