Il tennista tra i più forti al mondo non ne può più di una situazione che ormai si ripete da diverso tempo: ecco lo sfogo arrivato senza troppi giri di parole in cui ‘rientra’ anche Sinner
Il tennis continua a regalare stravolgimenti di classifiche e sorprese inaspettate in termini di risultati. Adesso, però, a stupire sono state anche alcune dichiarazioni arrivate da parte di un campione di questo sport. Le sue parole hanno citato anche Yannik Sinner, indirettamente coinvolto nella questione.
Nel mondo del tennis, in termini di risultati sul campo, la sorpresa più grande delle ultime settimane è stata sicuramente la vittoria di Wimbledon da parte di Carlos Alcaraz ai danni di un asso duro da battere come Novak Djokovic. Le diverse competizioni stanno comunque continuando ad avvicendarsi e i diversi campioni sono man mano impegnati con esse.
È il caso, ad esempio, di Andrey Rublev che in finale a Bastad ha vinto contro Casper Ruud il suo quattordicesimo trofeo in carriera. Ed è perciò salito al 7° posto del ranking mondiale con 4730 punti. Questo però non gli evita di essere ancora scambiato per i suoi rivali, come lui stesso ha spiegato.
Rublev e lo sfogo in diretta: il campione non ne può più di ciò che di volta in volta gli capita
Andrey Rublev, ai microfoni del podcast ‘Tennis Weekly’, ha riferito in maniera anche piuttosto infastidita: “Non so come sia possibile, ma la gente mi chiama ancora Zverev, Sinner, Shapovalov o Tsitsipas. Quasi tutti”. E il suo discorso, dopo aver citato anche i tennisti per cui solitamente viene confuso, tra cui c’è anche l’italiano Yannik Sinner, non è finito qui.
“Almeno – ha continuato Rublev facendo il paragona con il passato – quando ero tra i primi 50 e la gente mi confondeva con Zverev, non c’era niente di male. Perché lui e Tsitsipas erano più famosi. Ma ora sono al settimo posto nella classifica mondiale e la gente continua a confondermi con loro. Non è cambiato nulla”.
Dichiarazioni queste che fanno eco alle parole che aveva riferito in conferenza stampa in occasione del Roland Garros, quando disse: “Credo che questa competizione (il grande appuntamento in Francia, ndr.) sia più un gioco per i media. La realtà è una sola: a nessuno importa se vinco o perdo”. Insomma, una cosa è certa Rublev non le manda certamente a dire. A maggior ragione perché su di lui si fa ancora molta confusione.