ESCLUSIVA SI Ex ag. Mina: “Italia da sempre nella sua testa. Perfetto per i viola”

Nome nuovo in casa Fiorentina: secondo quanto riferito da Alfredo Pedullà infatti, i viola starebbero pensando a Yerry Mina, svincolatosi questa estate dall’Everton e libero ora di firmare per un nuovo club come parametro zero. 

Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto in esclusiva l'ex agente (curò i suoi interessi in Italia fino al 2018) del giocatore, Mario Mauri, per parlarci di lui: il procuratore ha fatto capire come l'Italia fosse nei pensieri del colombiano da molto tempo, raccontandoci quanto sia stato vicino, già in passato, a giocare in Serie A.

La Fiorentina si inserisce per Mina: che ne pensa?

"La Fiorentina potrebbe essere la squadra perfetta per lui e lui sarebbe il profilo giusto per sostituire Igor nel 4-3-3 di Italiano. Inoltre è una squadra che parteciperà alla Conference League e la sua esperienza internazionale potrebbe tornare utile ai viola". 

In generale, prenderlo a parametro zero sarebbe un affare per le italiane?

"Sicuramente può essere un ottima occasione per tutti i club italiani, soprattutto per chi come la Fiorentina ha bisogno di avere un difensore centrale con grande fisicità, che sostituisca Igor nel caso dei viola. Inoltre adesso che ha acquisito esperienza e mentalità internazionale non farà nessuna fatica ad adattarsi al calcio italiano".

Le risulta che altri club in Italia lo seguano?

"So con certezza che diversi club italiani sono concretamente interessati a lui. So che diversi agenti hanno cercato di avvicinarsi a lui durante questi anni, anche se non so chi in questo momento lo stia proponendo in Italia".

L'Italia sembra essere nel suo destino dall'inizio della carriera. Fu davvero vicino al Belpaese, in passato?

"Sì, l'Italia è effettivamente sempre stata nei suoi pensieri e quando lo gestivamo io e suo zio Jair ha davvero sfiorato il nostro campionato. Anche se l'Inter era effettivamente interessata a lui, la Sampdoria è stata la squadra che più di tutti ci si è avvicinata, tanto che ci recammo in Brasile con un'offerta ufficiale dei blucerchiati. Poi a mio avviso lo zio, più che il calciatore, preferì privilegiare il Barcellona, dove però era chiaro che con Piquè e Umtiti non avrebbe mai giocato. Alla Samp sarebbe potuto crescere con calma, ma prevalsero interessi di altro tipo, purtroppo".

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