Non è più soltanto una suggestione da fine carriera e non può essere considerata alla stregua di una moda momentanea: l’Arabia Saudita vuole portarsi a casa il grande calcio ed grandi calciatori. E sembra avere idee chiare ed i soldi per provare a farlo: l’età media dei calciatori che stanno optando per andare lì si è decisamente abbassata quest’estate e non si tratta più soltanto di giocatori sul viale del tramonto.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto l'agente francese Gregoire Akcelrod, che quest'anno sta lavorando per l'Al-Ahli nell'organizzazione della pre-season e delle amichevoli con i club europei, per parlare di questa vera e propria rivoluzione, come la definisce lui.
Gregoire, ci spiega questo esodo improvviso verso l'Arabia Saudita?
"La novità assoluta è questa nuova strategia con la quale vengono attratti calciatori ancora in buona età per giocare ad alto livello. Noi abbiamo già preso Saint-Maximin che ha 26 anni, Firmino che ne ha 31, Mahrez 32, Mendy 31: possono garantire ancora 3-4 anni a grande livello. E' questa la grande novità: prima arrivavano qui quando erano vicini a chiudere la carriera, a 35-36 anni. Questo cambia tutto".
Cosa sta accadendo nel calcio?
"Penso che il club europei non siano capendo cosa sia accadendo in Arabia Saudita questa estate. C'è chi compara questa situazione alla Cina di qualche anno fa. Questo rende l'idea di quanto gli europei siano sottovalutando la cosa. L'Arabia Saudita ha voluto imparare molto dagli altri paesi prima di iniziare questo processo ed ora sta attirando grandissimi calciatori come Cristiano Ronaldo, Benzema, Firmino, Mahrez. Penso che sarà difficile per il club europei adattarsi a questa nuova situazione. E' un problema non da poco perché tanti grandi calciatori stanno scegliendo questa soluzione in una buona età, togliendo qualità ai campionati europei".
Cosa comporterà nei prossimi anni?
"Penso che per la prima volta nella storia stia cambiando una situazione in particolare: le prime cinque leghe di calcio per livello qualitativo sono sempre state tutte in Europa. Ora invece il campionato Saudita scalerà le gerarchie entrando magari prima nella top-10, poi nella top-5 e così via. Il livello della Premier League è ancora altissimo, ma è in atto una vera e propria rivoluzione nel calcio".
E' d'accordo con l'idea per la quale i giocatori vengono lì soltanto per i soldi?
"Penso che i giocatori che stanno scegliendo di venire in Arabia Saudita stiano comprendendo anche la grandezza dei progetti di queste squadre e che vedano la professionalità che trovano quando parlano con loro. Si tratta quindi di una nuova sfida, una nuova cultura nella quale calarsi, nuovi obiettivi professionali. Come vincere la Champions League asiatica per esempio, una coppa molto Interessante. Un qualcosa di nuovo".
Prendiamo, per esempio, Lukaku. Cerca un nuovo club in attesa della Juventus. Pensa che anche lui possa scegliere il vostro campionato a dispetto, per esempio, dell'Italia?
"Sì: non esagero a dirvi che il 99% dei giocatori europei, ora, vorrebbe venire qui. Vedendo il livello come si è alzato, tutti vogliono unirsi. Non dico il 100% perché ci sono poche eccezioni: l'unico che sappia io che ha rifiutato di farlo quest'estate è stato Mbappé, per il Real Madrid".