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Categories: Calcio

Criscitiello: “Quel whatsapp che mi ha svelato l’affare Samardzic”

Nel consueto editoriale del lunedì su Sportitalia.com, il Direttore di Sportitalia Michele Criscitiello ha analizzato tra i tanti argomenti trattati, anche l’estate delle milanesi assolute protagoniste di questa fase del calciomercato italiano ed europeo.

“Fatta! Mancano due cosine ma Samardzic va all’Inter”. Iniziano così le mie due settimane di ferie. Neanche il tempo di entrare in acqua e aprire un ombrellone. Quando ci sono le notizie non ci possiamo mai lamentare, altrimenti Sportitalia non sarebbe diventata, negli anni, la casa del calciomercato. Un pò come quella sera alle 22.58 “Tonali va al Newcastle, dalla”. Il giorno dopo “Vicario ha fatto con il Tottenham, non va all’Inter. Dalla in diretta, ti sto seguendo”. Oppure l’altra mattina “Boga verrà al Nizza, questione di ore”. Questa estate ci stiamo divertendo. Proviamo ad aggiungere qualcosa su Samardzic all’Inter ma vi abbiamo già detto tutto lunedì pomeriggio. Pozzo era a Milano, Hotel Principe di Savoia, il 19 e 20 luglio. In quelle date ha chiuso Becao (10 milioni solo perché non ha rinnovato e andava in scadenza) e ha definito “Sama” all’Inter. Il prezzo, lo ribadiamo, è 25 milioni di euro. I calciatori dell’Udinese hanno il prezzo in esposizione. I difensori valgono sui 15 milioni di euro, i centrocampisti come Allan, De Paul, Asamoah, Inler, Isla, Pereyra e ora Samardzic valgono 25 milioni di euro e gli attaccanti siamo sui 30 (vedi Beto) ma poi abbiamo i casi singoli come Sanchez nel bene e Muriel nel male. Quando si parla di cifre bisogna conoscere bene Gino Pozzo. Chiedeva 30 milioni per Samardzic ma lo sconto a 25 lo aveva messo in preventivo. La tira per le lunghe, ci mette dentro un calciatore e chiude il capolavoro. Fabbian non ha un gran valore perchè l’Inter mantiene il controllo. Marotta e Ausilio si tengono il riscatto e lo riporteranno a Milano quando sarà maturo grazie all’Udinese. La classica operazione che conviene a tutti ma chiariamo che l’Udinese a bilancio e nelle tasche del club metterà 25 milioni di euro puliti puliti. Grande operazione anche per l’Inter. Il calciatore è fortissimo e soprattutto ha ancora grandi margini di crescita. Quest’anno poteva e doveva essere gestito di più e meglio da Sottil. Inzaghi prende una mezzala, lui vuole fare la mezzala ma insisto da due anni che questo calciatore ha tempi di gioco e caratteristiche per fare anche il play. Lui non ha genio di farlo, una sera ce lo disse a Udinese Tv ma se una grande squadra ci lavora bene si potrebbe fare un doppio regalo. 

E’ l’estate, o almeno giugno e luglio lo sono stati, di Milan e Inter. Milano ci ha regalato grandi gioie tra acquisti e cessioni. In due hanno fatto tutto il mercato italiano. Napoli, Juventus, Roma e Lazio ancora devono aprire il fuoco. I rossoneri hanno fatto un mercato super intelligente, economico e veloce. Ovviamente servirà la prova più importante, quella del campo, ma se dobbiamo giudicare oggi, ultimo giorno di luglio, questa sessione rossonera ha regalato grandi gioie. Mercato super intelligente. Certamente Pioli non avrà una corazzata ma ha tanti calciatori forti che adesso dovranno comporre una squadra. Via Ibra, dentro i soldi di Tonali e mercato fatto di gente fresca che potrà avere anche una valutazione maggiore negli anni. Come vi avevamo detto, nei giorni dell’addio di Tonali, il club non avrebbe venduto più nessuno. La politica era chiara e ve la raccontiamo da un mese e mezzo. Per avere un club solido basterà fare una super cessione all’anno. Quindi poi toccherà, forse a Maignan o Theo, ma ci sarà tempo per pensarci e soprattutto non è detto che non esploda in fretta uno dei nuovi. Il Milan ha un centrocampo e un attacco davvero forti, due reparti assortiti con quantità e qualità. Non vediamo l’ora di vedere in campionato questa squadra per capire se abbiamo cannato tutti i ragionamenti o ci abbiamo preso. 

32 giorni di fuoco per la Juventus e Giuntoli. Se il Napoli può prendersela con comodo con la “scusa” li ho tenuti tutti mi manca solo il difensore centrale al posto di Kim, i bianconeri devono fare; anche tanto. Le cessioni, gli acquisti e risolvere alcuni casi spinosi. Attenzione: la Juventus non è scarsa. Squadra competitiva e avendo una sola competizione Allegri potrà concentrarsi sull’obiettivo principale: lo scudetto. Ce la può fare. Anche perchè Giuntoli è un ottimo direttore sportivo ma, forse, è il numero 1 nella gestione dal 2 settembre. Quello che, probabilmente, mancherà al Milan. Se proprio vogliamo dirla tutta. La Juventus con 2-3 acquisti e 2 cessioni mirate farà un mercato intelligente. Chi dà per morti i bianconeri commette un grande errore. Per me, la Juventus, sarà il pericolo principale per i campioni in carica.

In chiusura: il calcio italiano conferma di avere due geni. Del male. Gino Pozzo e Luca Percassi. I figli di… solitamente spendono i soldi dei papà e bruciano le aziende. Qui abbiamo casi al limite. Non solo non li bruciano ma aumentano il valore delle aziende. Questi due “ragazzi” sono dei mostri. Di Gino ormai sapete anche il numero di scarpe, di Luca invece si parla meno. Entrambi hanno lo stesso carattere: poche interviste, malati di calcio e fiuto per gli affari. Percassi prende un ragazzino del 2003 e lo vende in Premier a 80 milioni. Qui bisogna riscrivere i libri di calciomercato. L’Atalanta deve continuare a cedere e fare cassa, la politica del club lo impone e anche il buon senso. Percassi ha sbagliato una cosa, anzi due, forse tre. La prima: quando hai l’opportunità di cedere tanti calciatori e fare questa cassa devi cambiare anche l’allenatore. Gasperini darà problemi e alla prima sconfitta inizierà a prendere i fazzoletti dando la colpa alle cessioni. Secondo errore di Percassi: intestardirsi sul fatto che non vuole le retrocessioni nel prossimo campionato Primavera dal 2024-2025. Assurdità. Lo scorso anno ha rischiato di retrocedere ma solo perché ha cannato il mister e lo ha cambiato tardi. Questi problemi lui non li ha e deve ragionare di sistema. Senza retrocessioni non c’è competizione. Luca, ragiona. In chiusura la squadra B. Fatta così in fretta, senza progettare e senza strutture non ha senso. Rischierà di schiantarsi in un campionato, come quello di serie C, che non deve essere l’esperimento dei grandi club ma deve essere il campionato del territorio e delle piccole realtà. Non siamo in Spagna. In Italia, in serie C, vogliamo le piccole realtà da Nord a Sud. Juventus e Atalanta dovranno “togliere il disturbo” quanto prima.

Redazione Sportitalia

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