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Milan, 1 x 3. Inter, tutti tranne Lukaku. Roma, Mourinho ci riprova. Basta farse sulle iscrizioni

Ovviamente a luglio sono tutti fenomeni, tutti campioni d’Italia e tutti re del mercato. Il campo, poi, dirà come stanno le cose. Intanto il nostro lavoro è quello di provare a giudicare durante il mercato e sbilanciarsi con il rischio di prendere gli insulti. Il Milan ne ha venduto 1 (fortissimo ma a peso d’oro) e ne ha acquistati tre alla stessa cifra. Il Milan andava rinforzato e soprattutto sembra stia facendo le cose giuste. Spese contenute tra i 15 e 25 milioni di euro, pronti per competere a grandi livelli e ad essere ceduti anche al doppio. La filosofia è interessante, gli acquisti sembrano tutti con profilo da Milan poi dovrà essere il campo a farci capire se insieme questi singoli riusciranno a comporre una squadra. Sta di fatto che il Milan è reduce da una sessione estiva pessima, dove sono stati fatti disastri tecnici ed economici anche se quella precedente aveva regalato grandi soddisfazioni. Oggi il peso è sulle spalle di Stefano Pioli che non avrà più l’ombrello di Maldini ed è consapevole che la proprietà gli ha dato una fiducia quasi incondizionata ma i risultati non potranno mancare. C’è ottimismo e soprattutto tanta attesa per l’inizio del campionato.

Intanto l’Inter, almeno sulla carta, così come la Juventus sembra più forte del Milan e bisognerà aspettare per capire se il Napoli campione d’Italia è ancora più avanti degli altri oppure è stato tutto resettato. Marotta e Ausilio hanno fatto una bella campagna acquisti, mirata ed intelligente. Manca ancora l’attaccante e sono arrivati lunghi sul portiere. Se, però, non sbagli il sostituto di Onana nessuno si strapperà i capelli se in questa fine di luglio mancano i portieri. Riportare Lukaku a Milano è stato un errore, prenderlo per la terza volta sarebbe da folli. Il belga lancia messaggi ma ormai la frittata è fatta. Lukaku con l’Inter ha chiuso e i tifosi farebbero meglio a scandalizzarsi per il comportamento di Lukaku che li aveva già traditi piuttosto che di Cuadrado che da “nemico in campo” ha sempre difeso i suoi colori pur mancando di rispetto, a volte, all’avversario. Il calcio è strano. I tifosi lo sono di più.

A proposito di tifosi. Quelli della Roma amano Josè Mourinho come non hanno mai amato nessuno prima. Per due anni consecutivi l’allenatore portoghese ha fallito il quarto posto, sessioni di mercato importanti e in città la Champions la vedranno solo quando giocherà la Lazio. E’ vero ha vinto la terza coppa u anno fa, ha sfiorato la vittoria nella seconda competizione europea ma resta il fatto che gli obiettivi della società sono stati sempre falliti. L’Olimpico è sempre pieno. Solo Ultimo ha fatto meglio di Mourinho con 3 volte l’Olimpico pieno in 3 giorni consecutivi. Quest’anno capiremo se i tifosi della Roma hanno fatto bene a sostenere Josè o hanno preso l’abbaglio più grande della storia. Ad oggi, la seconda.

Ancora una volta dobbiamo occuparci del sistema calcio che va a rotoli. Credibilità sotto i tacchetti. Lecco, Perugia, Spal, Reggina, Brescia, Alcione, Piacenza e tra poco faremo resuscitare il Chievo Verona. Non è possibile che abbiamo una serie B paralizzata, festa di calendario con la X e una squadra che adesso neanche c’è più. La C e la D partiranno dopo e molte società non sanno ancora a quale campionato parteciperanno. Non ci vuole molto a capire che bisogna fare le pre iscrizioni verso marzo e aprile senza arrivare a fine giugno. Durante la stagione servono maggiori controlli e sugli stadi bisogna essere meno intransigenti. Va bene l’impianto di illuminazione ma avere stadi grandi per piccole piazze non ha senso. Gli stadi devono essere in base percentuale alla popolazione. L’obbligo di 12 mila o 18 mila non può valere per Bari come per Lecco, Cittadella e Salò. A maggior ragione se non abbiamo una legge italiana adeguata per gli impianti dove anche chi vuole fare non può fare.  

Redazione

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