Dopo Wimbledon è arrivata una squalifica alla quale i tifosi non riescono ancora a credere. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno
La competizione di Wimbledon storicamente è sempre stata seguita con grande interesse. I momenti topici che ha saputo regalare ai suoi sostenitori sono stati innumerevoli. Purtroppo però, soprattutto di recente, sembrano essere aumentate anche le delusioni. Tra cui una resa nota di recente, la quale sarà veramente difficile da accettare per i tifosi coinvolti. Un duro colpo al quale chi di interesse stenta ancora a credere che sia vero.
Di recente ha avuto eco internazionale la notizia circa la sospensione di Mikael Ymer dai principali circuiti di professionismo. Il classe 1998 ha visto annullarsi il suo scontro che lo avrebbe visto avversario di Varillas, ai sedicesimi di finale dello Swiss Open. Il motivo di tutto ciò, probabilmente, è dovuto proprio alla squalifica insorta. A tal proposito il diretto interessato ha avuto modo di fare chiarezza. Ma ciò non cambierà purtroppo le modalità.
La sospensione avrà una durata di 18 mesi, ma quanto svelato sui social da chi di riguardo sembra sostenere un esito diverso. L’origine di questo provvedimento riguarda il fatto che l’atleta sembrerebbe aver saltato tre controlli anti-doping nell’arco di 12 mesi. Una colpevolezza che sembra aver attirato l’attenzione delle autorità competenti, le quali hanno deciso di optare per una drastica decisione.
Poi è arrivata l’assoluzione, dopo che il tennista aveva mostrato le sue ragioni ad un Tribunale indipendente. Ma le cose non sono affatto cambiate, benché l’atleta agli atti giudiziari sia effettivamente stato assolto. Una vicenda davvero complicata, con i suoi tifosi che dopo aver tirato un sospiro di sollievo ora si ritrovano nuovamente a fare i conti con ansie e paure di vario genere. Sperando che tutto ciò si risolva come deve, ecco le parole dell’atleta a riguardo.
Le parole pronunciate da Ymer sui social sono sembrate abbastanza chiare. E sembrano essere ampiamente distanti da ciò che in realtà la giustizia sportiva sembra sostenere con una certa convinzione. Logicamente difendersi è nel suo interesse, ma sembra esserci anche dell’altro oltre alla mera arringa pubblicata su internet.
“Essendo già stato assolto una volta e sostenendo di non aver commesso la terza infrazione riguardo i test, trovo ingiusta questa decisione di processarmi nuovamente e ritenermi reo di aver commesso questo reato“.
Insomma, il leit motiv dell’atleta è chiaro: si ritiene innocente, e farà di tutto e di più per dimostrarlo.
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