Paul Pogba riceve un’altra dura accusa sulle sue attuali condizioni fisiche. Il centrocampista francese rischierebbe di non superare le visite mediche
Dopo aver patito il grave infortunio al ginocchio durante la scorsa estate, tutto il campionato è servito semplicemente a riatletizzarlo e solo a fine stagione è tornato a calcare il campo di gioco (per pochi minuti).
Lo scorso anno è arrivato tra mille fanfare a Torino, come il super ritorno di mercato che doveva incendiare la fantasia dei tifosi. Paul Pogba realizzò anche un video del suo ingresso alla Continassa, con abbracci di rito con Allegri e Nedved e la voglia sbandierata di vincere ancora in bianconero. Purtroppo le cose sono andate diversamente, considerando i tanti, troppi problemi fisici accusati nel corso della stagione.
Già ad agosto 2022 il problema al ginocchio lo aveva escluso dall’inizio del campionato. Con il Mondiale alle porte scelse di seguire una terapia conservativa, salvo poi tornare sui suoi passi a settembre e sottoponendosi all’operazione. Nel 2023 ha rimesso piede in campo ma in totale non è andato oltre i 161′ complessivi e le 10 presenze. Un’autentica disfatta per quello che doveva essere il perno centrale su cui costruire la Juve di Allegri.
Paul Pogba non sta ancora bene: secondo Campi non supererebbe nemmeno le visite mediche in Arabia Saudita
La speranza di tutti a Torino è che questa stagione possa essere quella del rilancio per Pogba, anche se permangono dei dubbi sulle sue condizioni di salute. Proprio di questo ha parlato il noto giornalista ed esperto di vicende bianconere, Graziano Campi, intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it su TV Play.
Secondo Campi la situazione è chiara: “Se Pogba dovesse andare in Arabia Saudita credo che non supererebbe le visite mediche. A Torino sta facendo esercizi sulla sabbia ed entra e esce dal J-Medical prima degli allenamenti. Questo vuol dire che le visite mediche non le passerebbe”.
Un giudizio molto duro ma che mette in evidenza un problema che dalle parti di Torino prima o poi dovranno affrontare e che mette a rischio anche il lavoro di Giuntoli. Con un ingaggio di quella partita alla Juve converrebbe forse cederlo. Il problema è che la Saudi Pro League è forse l’unico contesto in cui potrebbe provare a cimentarsi, nonostante la carta d’identità reciti ancora solo 30 anni. Al di là del discorso sulle visite mediche vedremo se arriverà a breve un’offerta concreta per lui dagli arabi.