Si è appena conclusa la seconda settimana del Tour de France e in testa c’è sempre il danese Jonas Vingegaard seguito da Tadej Pogacar
Un duello emozionante, una sfida tra due campioni con la C maiuscola che con ogni probabilità si deciderà solo in extremis, un attimo prima della passerella sugli Champs Elysées a Parigi. Questa edizione del Tour de France sta mantenendo in buon parte quanto promesso grazie al testa a testa tra il danese Jonas Vingegaard e lo sloveno Tadej Pogacar.
Il primo indossa attualmente la maglia gialla ed è il campione uscente della Grand Boucle, il secondo aveva vinto le due precedenti edizioni del giro di Francia. Si tratta dunque del duello tra i due numeri uno del ciclismo mondiale, una battaglia che sta infiammando l’interesse degli appassionati.
In questo momento quando manca l’ultima settimana prima di tagliare il traguardo parigino, Vingegaard è in testa alla classifica e precede il suo più giovane rivale di appena dieci secondi. In pratica un’inezia. La lunga volata tra i due si risolverà un attimo prima di approdare a Parigi e in questo momento, secondo la stragrande maggioranza degli osservatori, Pogacar appare leggermente favorito sul campione in carica.
Ma su questa sfida all’ultima pedalata aleggia purtroppo lo spettro del doping, una piaga che ancora nessuno è riuscito a debellare. E proprio in merito all’utilizzo di sostanze o pratiche illecite è intervenuto nel corso di un’accesa conferenza stampa l’attuale maglia gialla, Jonas Vingegaard.
Doping al Tour de France: la maglia gialla Vingegaard spiazza tutti
Il ventiseienne campione danese nel rispondere alla domanda diretta di un cronista ha replicato con altrettanta schiettezza e senza troppi giri di parole: “Capisco le domande su questo argomento, il ciclismo in passato non è stato immune da colpe. È anche giusto essere scettici così su questo argomento. Posso solo dire che io non prendo niente”.
Dunque, nessun ricorso a pratiche non consentite dai regolamenti. Secondo l’attuale maglia gialla del Tour gli atleti di oggi vanno più forte rispetto ai loro colleghi di qualche anno fa grazie ad altri fattori, tutti nel pieno rispetto delle regole: “Esistono diversi elementi che fanno la differenza con il passato: l‘attrezzatura, l’alimentazione, l’allenamento. Tutto è cambiato e questo spiega perché le prestazioni stanno migliorando”.
La speranza è che sia davvero così e che ci si possa godere un finale di Tour de France così emozionante senza nutrire sospetti di sorta.