ESCLUSIVA SI Kouda allo Spezia. Capobianco: “Che talento, per la B è una grande scommessa”

Rachid Kouda è pronto al grande salto: è virtualmente conclusa la trattativa che porterà il trequartista classe 2002 allo Spezia. Dopo aver fatto vedere qualità importanti prima alla Folgore Caratese e poi al Picerno, ora per il ragazzo è tempo di misurarsi con la Serie B. Abbiamo parlato di lui, in esclusiva su Sportitalia, con chi per primo ha creduto nel calciatore: Giovanni Capobianco, direttore sportivo di quella Folgore Caratese.

Giovanni, Kouda allo Spezia è un premio anche per lei.

"La società ligure ha fatto un grande acquisto. Nel corso di questi mesi molte società di Serie B mi hanno chiesto dei feedback sul ragazzo, ma i bianconeri sono sempre stati convinti e decisi nel volerlo prendere".

Ci parla un po' di lui?

"Un ragazzo talentuoso, in Serie C ha dimostrato di essere di una categoria superiore, Nel Picerno si è messo in mostra, per il campionato cadetto è una grande scommessa".

Umanamente che ragazzo è?

"Un ragazzo eccezionale, crede nella famiglia e nei valori che tramanda. Ti dico questo: ancora oggi è rappresentato dal suo primo procuratore, un amico di famiglia. Insieme a lui si presentò a Carate e non si sono mai divisi nonostante tentazioni da importanti procuratori".

I suoi primi passi alla Folgore Caratese come sono stati?

"Incontrai Kouda per la prima volta grazie all'attività di scouting che facevamo a Carate, cercavamo degli Under di talento per un raduno estivo. Io e mister Longo ci innamorammo immediatamente di lui, era ancora in fase di sviluppo, ma era un cerbiatto dalle lunghe leve. Bastò un allenamento e già ci fece vedere una grande luce".

Quella dello Spezia è la piazza adatta a lui?

"Dello Spezia mi è piaciuto il modo in cui sono andati sul ragazzo, una trattativa lampo che è un segnale importante, dimostra che la società crede nel ragazzo e lo valorizzerà al meglio".

Che consiglio gli darebbe ora?

"Lo stesso che gli diedi al Picerno dopo un allenamento, non perdere mai l'umiltà, non montarsi mai la testa. Una volta lo richiamai perché lo vidi un po' sbandato a causa delle attenzioni che stava ricevendo: gli dissi di restare quel bambino che percorreva 10 chilometri con la bicicletta per venire agli allenamenti".

Presto potremmo vederlo in Serie A?

"In Serie C ha dimostrato di essere superiore alla categoria, ora deve misurarsi con la B. Deve fare i passi giusti".

 

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