Stefano Pioli ha appena iniziato la sua quinta stagione sulla panchina del Milan. Sono andati via Maldini e Massara, i dirigenti che lo scelsero nel 2019
E’ arrivato al Milan quattro anni fa quasi in punta di piedi, Stefano Pioli. Il cinquantasettenne allenatore parmense fu accolto da una buona parte della tifoseria rossonera con un malcelato scetticismo soprattutto alla luce della stagione trascorsa sulla panchina dei cugini dell’Inter, un’annata peraltro deludente sul piano dei risultati.
Invece l’ex difensore di Fiorentina e Juventus, ben assistito dai due dirigenti che lo avevano scelto, Paolo Maldini e Ricky Massara, ha stupito anche i suoi più acerrimi oppositori riportando il Milan, in appena un paio di stagioni, al vertice del calcio italiano e in semifinale di Champions League dopo sedici anni di astinenza.
Per il Milan e per lo stesso Pioli questo è una sorta di anno zero. Il nuovo proprietario del club, il business man italoamericano Gerry Cardinale a capo del fondo d’investimento RedBird ha deciso di cambiare l’assetto dirigenziale: via Maldini e Massara, gli artefici del rilancio rossonero, sostituiti dall’amministratore delegato Furlani e dal capo degli osservatori Geoffrey Moncada.
Un colpo al cuore per la stragrande maggioranza dei tifosi milanisti che in un secondo momento hanno dovuto incassare la notizia della cessione di un giovane beniamino come Sandro Tonali, acquistato dagli inglesi del Newcastle per oltre settanta milioni di euro. Una perdita enorme dal punto di vista tecnico che lo stesso Pioli non fa fatica ad ammettere.
Il tecnico alla sua prima conferenza stampa in vista della nuova stagione ha parlato proprio di Tonali: “Inutile nasconderlo, Sandro era un giocatore chiave di questa squadra ma sapremo come sostituirlo al meglio“. Stefano Pioli ha poi toccato un altro argomento, quello di un possibile esonero che poteva concretizzarsi nel corso della scorsa stagione.
La risposta dell’allenatore parmense a una domanda formulata da un cronista nel corso della conferenza stampa ha stupito tutti i presunti: “Se ho avuto paura di essere esonerato? Se uno teme che qualcosa possa accadere in genere accade. Conosco i rischi del mestiere”. Discretamente sicuro di sè, soddisfatto del mercato che la società sta portando avanti, Stefano Pioli vuole continuare a lasciare il segno nella storia del Milan. Magari conquistando lo scudetto della seconda stella, il ventesimo tricolore della storia rossonera.
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