Dopo il doppio podio in Austria la Ferrari è tornata a faticare terribilmente a Silverstone: Charles Leclerc ha trovato subito un colpevole
Ci sono due certezze nel Mondiale di Formula 1 che ha già mandato in archivio dieci gare e ne ha in programma altre due prima della pausa estiva. La prima è legata alla Red Bull e a Max Verstappen, imbattibili per tutti. La seconda invece è la Ferarri, che non riesce mai a dare continuità al suo lavoro, demoralizzando i tifosi.
Nessuno aveva dubbi sul fatto che il campione del mondo volesse dare un segnale, per di più in casa di Lewis Hamilton che nelle ultime stagioni è stato il suo rivale più diretto. In effetti è arrivato e quindi la lotta per il titolo è già praticamente chiusa.
L’unica dubbio ormai che abbiamo ogni weekend è capire come saranno distribuite le altre posizioni sul podio. Ma una costante nella stagione Ferrari è la capacità di non riuscire a dare continuità al lavoro impostato. Canada e soprattutto Austria erano stati segnali molto incoraggianti per pensare di essere usciti dal tunnel della mediocrità. Adesso invece sono tornati i dubbi e le domande senza una risposta
Al Red Bull Ring la SF-23 aveva fornito le migliori risposte della sua stagione, ma a Silverstone l’intero weekend è stato da bocciare. Nono Charles Leclerc, decimo Carlos Sainz, con entrambe le vetture mai in lotta per il podio.
Certo, se non ci fosse stata la safety car nel finale e se Sainz non avesse commesso un errore evidente che lo ha fatto scalare, probabilmente sarebbero arrivati piazzamenti migliori. In ogni caso molto lontani dalle aspettative soprattutto perché davanti ci sono una rinata McLaren, Mercedes e Aston Martin come pure la Williams che festeggiava i suoi primi 800 Gran Premi.
Tutto ancora una volta da rifare quindi? Lo capiremo meglio dopo le altre due gare di luglio, il 23 in Ungheria e il 30 a Spa-Francorchamps prima delle pausa di quasi un mese. Due piste molto esigenti, anche se per motivi diversi, e che daranno ulteriori risposte a Maranello.
Alla fine del weekend Fred Vasseur è stato onesto. Ha ammesso che in realtà i primi problemi c’erano già stati venerdì e non solo per la noia elettronica che aveva fermato nella seconda sessione di Libere la macchina di Leclerc.
Piuttosto, hanno tutti pensato che in gara ci sarebbe stato un maggiore degrado delle gomme e quindi hanno scelto di utilizzare le medie accanto alle dure. In realtà però domenica il consumo è stato minore di quello che avevano immaginato, quindi la scelta conservativa non ha pagato per nessuno dei due piloti.
Un’analisi in parte condivisa anche da Leclerc che ha subito trovato un colpevole: “Oggi non c’era tanto il passo. Forse ci siamo fermati a cambiare un po’ presto, perché Russell voleva fare il contrario rispetto a noi. Ma se fossimo rimasti in pista lui sarebbe entrato. Dopo la safety car era impossibile superare anche se avevo il passo”. E così, tutto rimandato all’Hungaroring.
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