Il Gran premio d’Austria non è andato secondo le aspettative di Lewis Hamilton che con la sua Mercedes non è riuscito a salire sul podio
Non ha avuto l’esito che ci si aspettava in casa Mercedes. Il Gran Premio d’Austria ha messo invece a nudo i limiti delle Frecce d’Argento che alla fine tra ritardi accumulati in pista sulle concorrenti e penalità varie non sono andate oltre il settimo posto con Russell e addirittura l’ottavo con Lewis Hamilton.
Il trentottenne fuoriclasse inglese ha dovuto fare i conti con una serie di problemi tecnici che lo hanno penalizzato impedendogli di lottare per le prime posizioni. Ai box della scuderia di Milton Keynes preoccupa in particolare la perdita di competitività nei confronti degli altri team rivali, in particolare la Ferrari.
Alla crescita esponenziale delle vetture di Maranello fa da contraltare un evidente passo indietro della Mercedes che rischia così di perdere anche il ruolo di seconda forza del mondiale di Formula 1. Il risultato maturato sul circuito austriaco deve indurre a una profonda riflessione i vertici del team di Brackley: dopo un avvio di stagione più che dignitoso sia Hamilton che Russell hanno perso posizioni a vantaggio della concorrenza.
E ora a preoccupare di più sono i progressi evidenziati dal Cavallino Rampante: il secondo posto di Leclerc in Austria deve suonare come una sorta di campanello d’allarme per il management della Mercedes, Toto Wolff in testa. Soprattutto in vista del Gran Premio di Gran Bretagna che si disputerà domenica prossima sul circuito di Silverstone.
Hamilton lancia l’allarme, la Mercedes ha perso terreno: attenzione a Silverstone
E’ Lewis Hamilton a mostrarsi teso e preoccupato al termine del Gran Premio d’Austria. Le sue dichiarazioni rilasciate al sito ufficiale della Mercedes risultato fin troppo esplicite: “Ero troppo lento rispetto a tutte le altre vetture. La macchina non andava per qualche ragione, e la giornata non è stata delle migliori. Non ci aspettavamo di essere così lenti”.
L’analisi del sette volte campione del mondo è tanto lucida quanto per certi versi, spietata: “In alcune curve facevo davvero fatica scivolando troppo e non potevo farci nulla. Per questo motivo ho lottato contro i limiti della pista”. La diagnosi presuppone un massiccio intervento di tecnici, progettisti e ingegneri: vanno trovate al più presto le soluzioni migliori per restituire alla Mercedes la competitività perduta. Anche perchè la Ferrari ha iniziato a fare la voce grossa.