Nuovo obiettivo Milan. Inter perde vantaggio. Allegri-Arabia? No conferma

Dobbiamo abituarci all’idea di un nuovo Milan. O meglio, ancora prima dobbiamo abituarci alla nuova idea della proprietà Milan. Fino a ieri ci hanno raccontato di una proprietà con le spalle larghe, che non ha bisogno di soldi, che può permettersi di scegliere politiche e obiettivi, oculata nelle spese per scelta non per necessità, insomma con la volontà di essere virtuosa, ma non l’esigenza.

La realtà è che il nuovo obiettivo della proprietà Milan è fare soldi, e non necessariamente ed esclusivamente con lo stadio e le politiche commerciali. Detto che non c’è niente di sbagliato in sé nel non respingere una offerta da 80 milioni per Tonali, però altra cosa è non aver preso nemmeno per un momento in considerazione l’ipotesi che il giocatore potesse non essere venduto. Se l’Inter ha deciso di non sedersi nemmeno al tavolo per i 60 milioni per Barella, dall’altro lato invece Tonali è stato messo di fronte al fatto compiuto che la società stava solo cercando di incassare di più.

Se quindi come politica societaria il risultato sportivo diventa secondario nel caso della proprietà del Milan, dal punto di vista sportivo adesso la situazione è giornalisticamente interessante: moneyball è a pieno regime, viene ritenuto che giovani con buone speranze e prospettive siano assolutamente intercambiabili con valori raggiunti faticosamente. E’ una piccola rivoluzione con tantissime incognite di cui i milanisti avrebbero fatto volentieri e meno: se il rischio pagherà Cardinale e Moncada, avremo un nuovo esempio per il mondo del calcio; altrimenti andranno a sbattere il muso e i tifosi gli presenteranno il conto.

Nel frattempo l’Inter al terzo anno di equilibrismo di mercato aveva cominciato bene e adesso inizia a vedersi ritorcere contro il proverbiale limite imposto dalla società di non fare acquisti preventivi prima delle cessioni sanguinose. Si aggiunga che nelle condizioni in cui si trovano Ausilio e Marotta stanno facendo cose straordinarie sul piano degli acquisti, ma finiscono sistematicamente per essere troppo arrendevoli sui prezzi in sede di cessione. Così succede che i sauditi si inventino questa buffonata sesquipedale per pagare 5 milioni in meno un cartellino di Brozovic già decurtato del 60%, e questo dopo aver concesso un aumento di 40 milioni di € al croato. Succede che l’Inter perda Azpilicueta in favore dell’Atletico, essendo rallentata nel chiudere le cessioni. Succede che Dio non voglia cederà Onana al Manchester United per 50 milioni, quando gli inglesi sarebbero arrivati fino a 75. E se vi sembra cosa da poco, sappiate che quei 25 milioni che si incasserebbero in più sarebbero fondamentali per l’acquisto del portiere, considerando che il budget incassato per Onana andrà in larghissima parte sul riscatto di Lukaku.

A proposito da offerte danarose dall’Arabia, e voci dubbiose, da Riyadh non trova riscontro la notizia dell’offerta da 30 milioni di € all’anno per Allegri per andare là ad allenare. Vero? Falso? Sta di fatto che se sei sotto schiaffo con i tuoi tifosi, rimanere alla Juventus dopo aver rifiutato 30 milioni all’anno ti riscatta dal punto di vista dell’immagine…

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