Martedì pomeriggio è arrivata l'ufficialità: Guglielmo Vicario è il nuovo portiere del Tottenham. Il club londinese ha versato all'Empoli 19 milioni di euro, col giocatore che ha firmato un contratto che lo legherà agli spurs fino al 2028. Si tratta del primo giocatore friulano ad approdare in Premier League.
L'estremo difensore, 26 anni, ha lasciato l'Empoli dopo due stagioni a dir poco strepitose, risultando uno dei migliori del ruolo in tutta la Serie A.
Per parlare di questo suo importante step, Sportitalia.com ha contattato Renzo Nadin, ex direttore sportivo nonché scopritore di Vicario. Fu proprio lui a portarlo nel 2014 al Fontanafredda, società dilettantistica friulana in quell’anno impegnata nel campionato di Serie D e di cui Nadin era il direttore sportivo.
Partiamo dal presente, cosa pensa di questo approdo al Tottenham?
"Ammetto che mi sarebbe piaciuto vederlo in una big italiana, ma contempo la Premier League e una città come Londra, una delle più belle al mondo, sono qualcosa di incredibile. Peraltro ho visto il video delle sue prime dichiarazioni e parla già bene l'inglese. Il Tottenham è stato alla fine la giusta soluzione per lui. In Inghilterra potrà dire la sua rimanendo sempre nel giro della Nazionale. C'è poi un ulteriore fattore: se sbagli una sola partita a San Siro o all’Olimpico finisci già al centro delle critiche, se sbagli una partita in Premier è molto diverso".
Lo ha sentito in questi giorni?
"Ci siamo sentiti l'altro giorno. Se tutto va bene dovrei vederlo proprio questo fine settimana a Lignano Sabbiadoro. Abbiamo un ufficio che è il posto fisso dove ci incontriamo, anche con Meret, Provedel e Scuffet".
Prima del Tottenham, il nome di Vicario era stato associato ad altri club italiani. Conferma che su di lui c'era l'Inter?
"Sì, l'Inter lo stava seguendo da tempo e pensava proprio a Guglielmo nel caso in cui Onana fosse andato via. Anche la Juve era interessata. Del resto già un anno fa sarebbe dovuto andare alla Lazio, mentre successivamente ci furono Napoli e Fiorentina".
Tornando indietro nel tempo, lei si accorse di lui dopo quella ormai famosa amichevole del 3 agosto 2013 tra la Primavera dell'Udinese e il Tamai. Cosa ricorda?
"Era la classica amichevole che l’Udinese di Guidolin faceva in preparazione del campionato. Vicario non era in una situazione facile perché era il terzo portiere della Primavera bianconera dietro Meret e Perisan. In quel gruppo era presente anche Scuffet, che qualche mese dopo fece quei sei mesi super con in Serie A. L'Udinese aveva una scuola di portieri incredibile, non dimentichiamo nemmeno Facchin. Quel pomeriggio giocò Gugliemo, io rimasi impressionato dalla sue parate, mi segnai subito il suo nome e chiesi subito informazioni su di lui ad Angelo Trevisan, il responsabile del settore giovanile dell'Udinese. Quasi un anno dopo, ovvero nel 2014, lasciai il Tamai dopo tanti anni e mi spostai al Fontanafredda, impegnata nel campionato di Serie D. Potevamo avere quattro fuoriquota, per la porta scelsi immediatamente Guglielmo, che sfruttò subito la chance disputando una stagione da protagonista".
Poi il lungo periodo al Venezia.
"Sono stati stagioni fondamentali, anche se in Serie C ha fatto la riserva per due anni. In Laguna, anche grazie a dei bravi preparatori, ha fatto dei miglioramenti incredibili. Si è formato molto. Lui poi è sempre stato un tipo di poche parole, non è esuberante, diversamente da tanti altri portieri, ma umile e determinato. Non si deprime mai. Il resto è storia recente che conosciamo tutti. Anche quest’anno, nonostante quell’infortunio che lo ha tenuto fuori due mesi, è tornato e ha concluso il campionato alla grande".