Nel consueto appuntamento con l’editoriale del venerdì, il Direttore di Sportitalia.com Gianluigi Longari fa il punto della situazione sulla possibile rivoluzione che potrebbe coinvolgere la nostra serie A nelle prossime settimane. Di seguito l’articolo integrale.
Brozovic salvagente, Zhang aggrappato ai miracoli dei “suoi”. Milan, rivoluzione senza entusiasmo: ma non è finita. Juve, il matrimonio s’ha da fare
Un anno fa di questi tempi, sarebbe scaduto il contratto con l’Inter di Marcelo Brozovic. Condizionale d’obbligo, perché come sappiamo, il croato quale mese prima di quella scadenza, e nonostante la corte serrata di altre società, aveva deciso di sposare la causa nerazzurra convinto che sarebbe stata quella a cui legare a doppio filo la propria carriera. A dodici mesi di distanza, e dopo una settimana di centrifuga, l’epilogo è stato ben diverso dal disegno del 2022 e non certo per scelta del regista croato. Per non dilungarci su considerazioni trite, ritrite e delle quali forse non avremo mai la necessaria competenza dal punto di vista economico, spostiamo il mirino sulle strategie. Nella speranza dei vice campioni d’Europa, il 30 giugno di quest’anno dovrebbe essere la data nella quale cercare di completare almeno verbalmente l’incastro che regalerà a Simone Inzaghi il nuovo look della propria linea mediana. Brozovic permette l’incasso da rigirare al Sassuolo per portare a casa Frattesi, spostando Calhanoglu (arrivato a costo zero) nel ruolo di cuore pulsante della manovra ed in attesa che un ulteriore pezzo pregiato come Onana (arrivato a costo zero) venga sottratto dal puzzle interista per non meno di 60 milioni di euro. Un gioco ad incastri che negli ideali nerazzurri potrebbe permettere di riportare a casa Lukaku (rigorosamente in prestito, con riscatto obbligatorio a costi dilazionati negli anni) oltre ad un nuovo portiere. Poi sarà la volta di Gosens, magari di Dumfries e di chissà che altro. Potere alla fantasia, all’inventiva ed alla competenza. Ingredienti che all’Inter non mancano di certo. Una rivoluzione assoluta è anche quella che sta contraddistinguendo l’estate del Milan. La cessione di Tonali ha aperto la strada ad un cambiamento assoluto, accolto per il momento con uno scetticismo palpabile. Fortunatamente per i rossoneri, gli umori del pubblico non rappresentano quasi mai un termometro attendibile rispetto ai riscontri che il campo si incarica poi di smentire: di certo l’idea di stravolgere l’estate scorsa e creare una squadra rinnovata nel giro di tre mesi è particolarmente ambiziosa. La settimana corrente è stata introdotta dall’anticipazione dell’affare Loftus-Cheek, e sta proseguendo con Romero (colpo favorito dai rapporti privilegiati di Moncada con i suoi agenti) e potrebbe arrivare a completarsi con Pulisic. Al di là delle tempistiche che caratterizzeranno quest’ultimo affare, la certezza è che siamo ben lontani dalla conclusione di uno stravolgimento assoluto che farà del Milan la squadra più attiva della sessione in corso. Difficile, ma non impossibile, che del lotto possa far parte anche Guler: come raccontiamo da tempo la concorrenza del Barcellona è molto forte e mira a chiudere la pratica in vista della prossima estate quando i blaugrana contano di avere una disponibilità economica più incisiva rispetto a quella attuale. Reijnders piace parecchio, ma la concorrenza, anche se non si vede chiaramente, c’è eccome. Musah sta dando assoluta priorità alle mosse rossonere.
L’ultimo riferimento al 30 giugno ci riporta alla strettissima attualità, ovvero alla Juventus. La data di oggi, coincidente con l’inizio del calciomercato, rappresenta una deadline possibile per il futuro di Cristiano Giuntoli. Un corteggiamento iniziato (e raccontato) da mesi e che si fatica ad ipotizzare possa portare ad un nulla di fatto. La realtà è che il Direttore Sportivo dello scudetto del Napoli ed i bianconeri sono promessi sposi, ed il matrimonio è destinato a celebrarsi, quali che siano le tempistiche ad esso collegate. Del resto il mercato bianconero è già partito, e le novità potrebbero presto riguardare il player trading anche per i torinesi. Escludere a priori cessioni tecnicamente dolorose, ma economicamente molto fruttuose, è un errore che non apparterrà alla nuova era Juventina.
Ci sarà modo di raccontare i retroscena dell’affare con l’Al Nassr, ma prima è d’obbligo riflettere sulle condizioni che contraddistinguono il lavoro di Marotta ed Ausilio. Chiamati a stravolgere in corsa strategie e promesse nei confronti di questo o quel giocatore, per ottemperare ai fabbisogni economici di una proprietà che di base, continua a non elargire nulla di tasca propria ma preferisce navigare a vista grazie ai riscontri di professionisti illuminati tra dirigenza e panchina. Finchè la strategia paga (soprattutto con i ricavi della stagione appena conclusa), nulla da obiettare. Fino a quando potrà durare? E’ una domanda che è opportuno porsi in relazione alle ormai note scadenze previste nel 2024.