Lucas Torreira per il centrocampo di Sarri: la Lazio sembra aver individuato nell'ex Fiorentina il rinforzo adatto per la prossima stagione, a completamento di un reparto che potrebbe perdere qualche pezzo nella sessione estiva di calciomercato, Milinkovic-Savic su tutti.
In esclusiva ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto Gerardo Pelusso, allenatore uruguaiano che ha visto passare molti grandi giocatori suoi connazionali – Godin su tutti – , ed ex giocatore della Celeste.
"Torreira" – spiega Pelusso – "è un centrocampista di alto livello, forte e che fa della dinamicità il suo punto di forza". "Ha fatto una grande stagione alla Fiorentina" – continua – "prima di andare in Turchia e conosce bene il campionato italiano. Da un po' di tempo non viene convocato nella Nazionale uruguaiana, ma il suo valore non si discute. Credo che il fatto di essere andato al Galatasaray gli abbia fatto pagare qualcosa in termini di visibilità dalle nostre parti, personalmente non seguo bene il campionato turco".
Torreira nella Capitale andrebbe ad infoltire la colonia di uruguaiani presente in Italia. Oltre a Vecino, con il quale potrebbe condividere lo stesso spogliatoio, in questa stagione ci sono stati i primi sprazzi di Alvarez, che però ora si è dovuto fermare per un grave infortunio: "Mi piace molto. E' un centravanti solitario, diciamo, fa reparto da solo. Non è solamente un ottimo giocatore, ma proprio un ottimo centravanti e non è scontato: ha sempre fatto molti gol nelle giovanili del Peñarol e nell'anno in cui ha giocato nella prima squadra non gli è pesato affatto indossare una maglietta importante come quella. Poi ha giocato subito a livello internazionale arrivando alla semifinale della Copa Sudamericana, Dove è stato uno dei grandi protagonisti della squadra. Non ti parlo soltanto dei gol, insomma".
Riguardo Alvarez, Pelusso si sbilancia spiegandoci cosa vede in lui che possa farlo sfondare, nel prossimo futuro: "Mi piace per il gioco che fa a favore dei compagni, dei movimenti che fa per la squadra. Chiede sempre la palla, lotta, lavora. Non è un attaccante che rimane lì ad aspettare la palla, ma partecipa alla manovra. È successo tutto molto in fretta per lui: prima il salto in prima squadra, poi quello in Italia ed ora questa lesione. Non è un fatto secondario per un giocatore in pieno periodo di adattamento. In condizioni normali ho la massima fiducia nel fatto che possa trionfare in Italia: bisogna ovviamente vedere come torna da questo grave infortunio".
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