Si prospettano nuovi scenari riguardo alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, dove sarebbero raddoppiati i costi, ecco i motivi di tale situazione
Manca sempre meno al grande appuntamento con i Giochi a cinque cerchi, ma emergono ulteriori criticità sull’evento tanto atteso per alcune circostanze venutesi a creare nell’ultimo periodo, tanto da far lievitare i prezzi.
Era il 24 giugno del 2019, inizio estate di 4 anni fa, quando venne dato lo storico annuncio per cui i Giochi Olimpici invernali del 2026 erano stati assegnati all’Italia, con la novità della doppia sede a far soccombere la candidatura di Stoccolma e delle altre pretendenti alla rassegna planetaria.
Si ritornava nel nostro Paese a 20 anni di distanza dall’ultima volta, quando ad ospitare le Olimpiadi fu Torino, mentre nel 1956 Cortina D’Ampezzo fu unica sede, dopo 7 decenni esatti la località veneta avrà modo di organizzarli insieme a Milano, con la città meneghina ad ospitarli per la prima volta assoluta, senza dimenticare la storica edizione estiva nel 1960 a Roma.
Arriva la stangata: Milano-Cortina 2026, cambia tutto
Bisognerà aspettare il 6 febbraio del 2026 per assistere alla cerimonia d’apertura con cui avranno inizio le Olimpiadi invernali in terra italiana, ma nella lunga preparazione a quella fatidica data non sono mancati i problemi organizzativi, e ne sono subentrati degli altri.
A partire da alcune strutture, i cui tempi di realizzazione non sono stati celeri come preventivato. Come nel caso della pista di Cortina dove si sviluppano le gare del budello, vale a dire: bob, skeleton e slittino. Si era infatti discusso su come l’impianto costasse troppo e con il rischio di spostare gli eventi in questione ad Innsbruck in Austria, ipotesi poi non avanzata.
Negli ultimi giorni sono poi stati riscontrati degli aumenti piuttosto sostanziosi su una struttura situata a Milano, nella fattispecie il Palasharp. Laddove verranno disputati gli incontri di hockey su ghiaccio maschili la situazione ha dovuto riscontrare delle modifiche tali da comportare dei cambiamenti da un punto di vista economico.
Ci ha pensato l’Assessore allo Sport del comune meneghino a spiegare situazione e motivi per cui si è arrivati a quel punto, ecco le parole di Martina Riva rilasciate in queste ore: “Confermiamo come i costi siano cambiati dagli iniziali 13 milioni di euro ad oltre il doppio a causa dell’aumento del prezzo riguardante la materia prima. Siamo in attesa del responso da parte del promotore, ma crediamo nell’opera come patrimonio della città”.