Raggiunto dai microfoni di SPORTITALIA, il procuratore Stefano Antonelli ha fatto il punto sul calciomercato: "Intanto mi piaceva spiegare perché sono qui a Sharm El Sheikh. Al di là degli eventi, la mia agenzia li fa da anni, sono qui per motivi seri: il governatore del Sinai e il Ministro dello Sport in particolare hanno voluto creare questa sintonia con il mondo dello sport italiano e io sto facendo un po' da ambasciatore di questa situazione. Loro si stanno preparando tantissimo per espandersi e credo come loro in questo progetto. Osimhen? Lo dicevamo prima con Manuel, sarà difficile poter pensare una sua permanenza al Napoli, non tanto perché non ci sono le economie per prenderlo".
La convinzione: "Credo che alla fine se ne vada perché percepisco, anche all'interno del sistema Napoli, un po' di timore nel doverlo tenere a tutti i costi. Lui è straordinario e anche ambizioso, non si ha la certezza che possa ripetere la stagione appena conclusa. Secondo me Osimhen sarà nella condizione di poter andare in un grandissimo club e il Napoli potrà andare sul mercato per sostituirlo. Il Napoli ci ha insegnato tanto: il calcio non è finito con Higuain e Cavani, tutti sapevano del valore di Osimhen, la squadra ripartirà da nomi importanti. Nome specifico? Beto in qualche modo può incarnare, con debiti paragoni, qualcosa di molto simile. Il Napoli potrà continuare a essere protagonista".
"Giuntoli? L'accordo era che poteva portare tutti i suoi più stretti collaboratori, ora sembra che questa situazione sia in stand-by. Credo che Giuntoli sia uno dei primi tre-quattro dirigenti del calcio italiano. Possiamo disquisire su dove è vincente: nella gestione personale, ha sempre amato circondarsi di persone di fiducia. Alla Juve credo che debba nascere un feeling solido tra lui e Allegri qualora rimanesse".