Quando a pochi giorni dalla disputa del derby di semifinale, ripetevo che “comunque vada, per chi perderà il derby le conseguenze saranno definitive”, mi riferivo proprio alla situazione al momento in atto al Milan. Tuttavia, avrei pensato che riguardasse più il piano tecnico, e non quello dirigenziale o dell’intero progetto.
Fermatevi un attimo e fate finta di rimettere l’orologio indietro di 20 giorni, e immaginate che qualcuno il giorno prima la fine del campionato vi dica: “Il Milan in 3 settimane perderà Maldini e Tonali”. Praticamente i due simboli più grossi di milanismo presenti, con le dovuti proporzioni ovviamente.
A tutte le possibile considerazioni sull’opportunità e la bontà della scelte della proprietà, si sovrappone e sovrascrive adesso quanto sta succedendo all’interno dello spogliatoio virtuale: i big del Milan sono in rivolta; in senso figurato, nessuno di loro si sente più legato al progetto, e attende gli sviluppi per capire se ci sia una offerta sufficiente che ne consenta la partenza.
E’ surreale ed incredibile, ma questo è quanto.
Lo stesso Tonali, 15 giorni fa sarebbe stato messo in difficoltà dalla proposta del Newcastle ma avrebbe fatto un altro tipo di considerazioni. Adesso invece ha preso atto della volontà del Milan di accettare, e ha preso di conseguenza le sue decisioni sul proprio futuro.
Se questo non fosse sufficiente, si aggiunge che di colpo il progetto Milan ha perso appeal agli occhi di chi può permettersi di eleggere una squadra d’élite piuttosto che un’altra.
Ed ecco che Marcus Thuram ha letteralmente preferito andare all’Inter rispetto al Milan. E nonostante il Milan avesse tutto il vantaggio di una trattativa già definita e di un’Inter che invece 2 anni fa si defilò dal prendere Thuram dopo il grave infortunio.
Ma chi volete che potesse fare pesare l’autorevolezza e il blasone parlando con Thuram? Cardinale? Furlani? Moncada? Pensate sia davvero lo stesso di un Maldini che si spende personalmente?!
L’Inter ha beffato i cugini con una azione di mercato epica e mirabile, che non è importante come il derby di Champions, ma procura ugualmente perdite ingenti negli avversari.
Decisamente l’Inter ancora una volta si sta rivelando scaltra negli acquisti, tra questo e la definizione del biennale a Azpilicueta. Se solo avesse la stessa capacità nel vendere.
Accettare meno di 50 milioni per Brozovic è un autogol clamoroso per l’Inter, un regalo senza senso che non si può permettere e pur avendo a disposizione interlocutori facoltosi. Così come è suicida da parte di Zhang bloccare l’acquisto preventivo di Vicario, sapendo che stai comunque andando a trattare Onana con il Manchester United – e anche lì, dove sarebbe delittuoso e senza alcuna giustificazione tecnica accettare una proposta inferiore ai 65 milioni.
E accontentarsi inopinatamente di incassare meno, vuol dire danneggiare la propria eccellente capacità di fare l’acquisto giusto.