C’è un bel problema per Max Verstappen con un motivo di tensione davvero bizzarro in casa Red Bull, nonostante il predominio del campionato
Il pilota campione del mondo non è decisamente contento di quanto accaduto con la scuderia, c’è ora un rifiuto che fa discutere gli appassionati di Formula 1 e rischia di incrinare i rapporti con il team austro-inglese.
Max Verstappen è stato il dominatore in questa prima parte di stagione, tanto da aver vinto sei gare su otto in Formula 1 ed è ormai destinato a conquistare un altro titolo da campione del mondo. Meritato per quanto fatto vedere, anche grazie a una macchina che non teme rivali e confronti al momento.
La Red Bull è un’assoluta certezza, la vettura costruita per il pilota non sbaglia un colpo. La scuderia invece vuole mantenere ben saldo il comando e non cede a nessun capriccio di Verstappen, andando a rifiutare una richiesta del pilota che aveva fatto molto discutere nei giorni scorsi.
No a Verstappen, l’ira della Red Bull
Arrivata l’estate, il bilancio in Formula 1 è positivo mentre il rapporto tra team e pilota sta cominciando a prendere qualche piega. In questo caso, è proprio il campione del mondo ad aver alzato un po’ l’asticella, costringendo i vertici a dover intervenire. C’è un no secco su una richiesta ed è stato anche apprezzato dai tifosi: Verstappen non parteciperà al Nordschleife. Il pilota non sarà in scena il 9 settembre al Nurburgring nell’evento organizzato proprio dalla scuderia.
In pista andranno Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo per i giri celebrativi del circuito tedesco, che sarà riaperto dopo molto tempo per quella che sarà una festa degli sportivi. Verstappen non sarà in pista, come riporta Auto und Sport, c’è stato il netto diniego della scuderia per tramite di Helmut Marko, che ha smentito l’idea che stava maturando nelle scorse ore.
Il pensiero primario dovrà essere quello di fare girare al meglio la macchina in Formula 1. Helmut Marko lo ha confermato: “Verstappen non sarebbe stato adatto, avrebbe sicuramente controllato quale fosse il record della pista e avrebbe cercato di batterlo, ma queste macchine non sono fatte per spingere e per lui sarebbe stato troppo pericoloso”.
Una precauzione in più per un driver che deve molto alla scuderia, chiaramente soddisfatta dal rendimento in Formula 1 e non manca di fargli pesare le responsabilità. Versando ogni anno al pilota 40 milioni più 20 di bonus, il pallino resta sempre in mano alla scuderia.