Dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, i tifosi del Monza sanno che solo un uomo può essere la garanzia per il futuro del club: Adriano Galliani. È lui Il custode dell'eredità sportiva del Cavaliere, come va ribadendo in questi giorni in cui il dolore per la sua morte, non gli impedisce di seguire gli sviluppi della situazione societaria. "Ho un grande peso sul cuore, ma ho ripreso le trattative di mercato perché, conoscendo bene Berlusconi, non avrebbe mai voluto che stessi qui a piangermi addosso". Lunedì 26 giugno, il notaio Arrigo Roveda aprirà il testamento dell'ex premier e, naturalmente, dalla ripartizione dell'impero Fininvest dipenderà anche il futuro del Monza, protagonista di una clamorosa scalata che, sotto la guida di Berlusconi e Galliani, insediatisi nel settembre 2018, è salito dalla C alla A per la prima volta in 110 anni di storia, guadagnando la salvezza addirittura con sei giornate d'anticipo. Silvio si è spento il 12 giugno scorso: subito, Fininvest ha sottolineato l'intenzione di seguire anche nel calcio la strada indicata dal fondatore. Il che non significa escludere l'ingresso di un socio nel club, divenuto in cinque anni un modello di efficienza e di organizzazione. La gestione Berlusconi-Galliani ha ristrutturato lo stadio, ha modernizzato il centro sportivo di Monzello, ha registrato un grande incremento di pubblico e di partner commerciali, suscitando l'attenzione di diversi investitori internazionali.
Fra questi, Evangelos Marinakis, 55 anni, magnate greco, proprietario dell'Olympiacos e del Nottingham Forest che nel 2022 ha riportato in Premier e quest'anno l'ha salvato con una giornata d'anticipo. Marinakis possiede il Capital Maritime Group, colosso delle navi cargo, controlla i quotidiani To Vima e Ta Nea, la rete tv Mega Channel (anche per questo, a suo tempo, in patria lo ribattezzarono il Berlusconi greco), gli viene attribuito un patrimonio personale di circa 800 milioni di euro. L'Olympiacos è una delle tre società elleniche mai retrocesse in seconda serie, ed è il club più titolato di Grecia (47 scudetti, 28 coppe nazionali e 4 supercoppe nazionali). Marinakis squaderna solidi argomenti sia per diventare un partner del Monza sia, in ultima analisi, per rilevarlo, qualora Finivest decidesse di cedere la società. Il Monza è stato un grande affare di cuore per Berlusconi e lo dimostrano i numeri. È stato calcolato che, dal 2018 a oggi, quasi 200 siano stati i milioni complessivamente investiti fra squadra, stadio e centro sportivo. L'ultimo bilancio ha registrato una perdita di 65,4 milioni di euro, più che raddoppiata rispetto al 2021 e all'orizzonte del 30 giugno ci sono gli onerosi riscatti di Cragno, Caprari, Pablo Marì, Pessina e Petagna, resi obbligatori dalla salvezza. Sui fronte politico, intanto, diventa sempre più probabile che Forza Italia chieda a Galliani di candidarsi alle elezioni suppletive d'inizio ottobre, scendendo in lizza per prendere il posto di Berlusconi in Senato, dove Adriano era stato nell'ultima legislatura, declinando poi la candidatura alle ultime elezioni per dedicarsi completamente al Monza. A corriere.it,
il vicepresidente vicario e amministratore delegato biancorosso ha dichiarato: "Amo il Monza da quando sono bambino. Per capire cosa rappresenta per me deve sapere che, quando è morta la mia mamma e io avevo 15 anni, l’indomani, per alleviare la mia grande sofferenza, mio padre mi portò a vedere Monza-Cagliari il giorno di san Giuseppe. Si figuri se lascio la società se non sarà Fininvest a chiedermelo». E allora, nel nome di Silvio Berlusconi, sia Galliani presidente del Monza. Paolo Berlusconi ne è già il presidente onorario: siamo certi che approverebbe.