Paulo Sousa, ritorno di fiamma con bruciatura. Garcia al Napoli: ogni critica è frenata dal precedente di Spalletti. Allegri? Una class action per spedirlo in Arabia

Fra anni sabbatici, tradimenti, rinunce, gli allenatori non si sono… risparmiati. Prendete Paulo Sousa: annuncia amore a lunga scadenza con la Salernitana e poi incontra De Laurentiis. Il contratto glielo permette, nulla da dire. Però è stato scartato dal Napoli che ha scelto Garcia. Alla fine, Sousa rimarrà sulla panchina granata, ma con quale credibilità? Dovrà riconquistarsela e siamo sicuri che potrà farcela, ma al primo passo falso non avrà vita facile. Consigliamo agli iperrealisti di non scatenarsi in ingiurie ai giornalisti perché, come sempre, non sono “colpevoli” di raccontare i fatti. Sousa ha certamente incontrato De Laurentiis e di sicuro la Salernitana è rimasta sorpresa dal suo silenzio. Questa è la verità. Per quanto riguarda coloro che si travestono da avvocati e invocano la legittimità del comportamento dell’allenatore perché le clausole si firmano in due, suggeriamo tre linee di comportamento che sarebbero state più opportune: 1) Sousa poteva consigliare al suo procuratore maggior discrezione senza sbandierare le “tante” richieste che poi non sono arrivate; 2) Sousa poteva avvertire in maniera trasparente la Salernitana di voler analizzare le offerte di altre società. Tornare alla base come ripiego gli toglie qualcosa; 3) Sousa poteva assecondare le richieste della società di cambiare la formula contrattuale.

Occorre sempre rammentare che la Salernitana ha offerto una enorme chances al tecnico portoghese di rientrare su un palcoscenico importante dopo anni deludenti e una carriera che sembrava destinata al tramonto. Sousa è stato bravo a riprendersi la scena con pieno merito, però un minimo di riconoscenza verso chi gli aveva dato questa possibilità sarebbe stata doverosa. Questo, senza tener conto dello straordinario feeling stabilito con la tifoseria salernitana. Insomma, è vero che non è più l’epoca di un calcio sentimentale, ma c’è sempre un modo corretto per non ferire l’animo di chi ha manifestato tanto amore. 

E passiamo a Garcia che invece è approdato al Napoli. Sinceramente qualunque giudizio, visto ciò che è accaduto la scorsa stagione, sarebbe avventato. Lo ricordiamo alle vedove di Mertens soprattutto e a quanti avevano aspramente criticato in ritiro e via social sia Spalletti, sia De Laurentiis. I successi poi sistemano tutto, ma accogliere Garcia in religioso silenzio, visto che riporta la chiesa al centro del villaggio, rappresenterebbe il minimo auspicabile. L’unica considerazione è che, forse, fare rivoluzioni ogni anno potrebbe non essere una garanzia di successo. Staremo a vedere. 

Qualcosa invece si può dire su Allegri. Ma come è possibile non accorgersi del tifo preponderante che lo accompagnerebbe volentieri in Arabia? Davvero la società non può convincerlo a cambiare aria in presenza di un’offerta economica addirittura più vantaggiosa di quella della Juve? Ma che cosa devono fare i tifosi per non vederlo più in panchina nella prossima stagione? Forse si potrebbe suggerire una class action. 

Paolo De Paola

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