Chi l’avrebbe mai detto, nel gennaio 2022, che Dusan Vlahovic, ceduto dalla Fiorentina alla Juve per 80 milioni, sarebbe finitp sul mercato estivo 2023? A Torino, l’attaccante si presentò preceduto dalla strepitosa media gol-partita di 0,82 registrata in maglia viola. Da allora, però, molte cose sono cambiate, soprattutto nell’infelice stagione bianconera appena conclusa. Fra campionato e coppe, le reti realizzate da Vlahovic in 42 gare sono state 14, una ogni tre partite, ma la crisi del ragazzo di Belgrado non è stata soltanto causata dal ricorente mal di gol. Ci sono state la delusione dell’incolore mondiale in Qatar con la Serbia, la pubalgia che ha continuato a tormentarlo, poi il rapporto incrinato con Allegri, a causa delle ripetute sostituzioni e la ricaduta dei problemi all’inguine che, in questi giorni, costringono Dusan a saltare sia l’amichevole della sua Nazionale con la Giordania sia la partita contro la Bulgaria, valida per le qualificazioni europee. Stojkovic, il ct serbo, si è arreso al ritorno della pubalgia: “Non potremo contare su Dusan. Sfortunatamente soffre per un dolore costante all’inguine: è meglio che salti queste due gare e finalmente recuperi dall’infortunio”. Così, la Juve si sta domandando se e come possa continuare il rapporto con il centravanti, inesorabilmente risucchiato dalla crisi di gioco e di risultati della squadra di Allegri: in campionato, in Champions e in Europa League, in Coppa Italia. Mai come oggi Vlahovic è stato così in bilico nella Juve. Non è più un incedibile. Bayern e Chelsea si sono interessati al giocatore. I tedeschi, da un anno a questa parte, stanno ancora cercando il sostituto di Lewandowski. Il presidente bavarese Herbert Hainer ha rivelato che la sua società è disposta a spendere anche 100 milioni di euro per ingaggiare un grande attaccante. La Juve ci sta ragionando e parte da una quotazione di almeno 80 milioni. Se Tuchel punta su Vlahovic, si può fare.