Stefano Domenicali, CEO del Formula One Group (LaPresse) - sportitalia.it
Triste epilogo per il pilota russo dopo la decisione dell’Alta Corte di Londra, ora si attende la decisione definitiva della Corte di Giustizia UE
Dopo una stagione dominata dalla Red Bull di Max Verstappen, la nuova edizione del Campionato del Mondo di Formula 1 entra sempre più nel vivo con tante nuove sorprese.
Una tra queste è l’Aston Martin di Fernando Alonso, erede del ritirato Sebastian Vettel, finita per merito nella top 3 in diversi GranPremi finora disputati scacciando le ombre delle annate precedenti in qualità di esordiente assoluta. Nonostante i tentativi di riacciuffare le teste di serie la Ferrari arranca ancora, mentre Mercedes sta tentando il tutto per tutto all’insegna di nuove migliorie tecniche che fino alla fine della stagione potrebbero riportarla a competere testa a testa con la vecchia rivale.
Ma di là dei meri traguardi motoristici, la Formula 1 sta adoperando grandi risorse economiche e mentali per rendere la propria manifestazione quanto più trasparente e giusta possibile agli occhi dei milioni di spettatori appassionati in tutto il mondo.
Un passo importante in questa direzione è stato mosso già lo scorso anno, quando in occasione dello scoppio del conflitto bellico nella regione del Donbass ad opera dell’esercito russo, l’Organo di Controllo della Formula 1 con il benestare della FIA e della scuderia Haas, hanno escluso forzatamente il pilota Nikita Mazepin da ogni competizione.
Decisione in linea con la politica europea nel limitare ogni mossa, incluso il congelamento di beni e possedimenti materiali ma anche la partecipazione a manifestazioni sportive di qualunque genere sotto lo stendardo russo, a ogni cittadino su territorio internazionale.
Non contento della decisione, Mazepin ha lottato dal primo giorno nel tentativo di ristabilire il proprio nome nelle gerarchie di Formula 1 dirottando anche l’invito a partecipare sotto bandiera neutra come da regolamento FIA.
Così, a seguito di indagini e continue valutazioni, l’Alta Corte di Londra ha deciso di respingere il suo ricorso ufficiale lasciando il pilota russo lontano dai circuiti fino all’udienza definitiva innanzi alla Corte di Giustizia Europea in programma il prossimo 19 luglio. Con il bando sui viaggi, Mazepin non può infatti neppure recarsi nel Regno Unito per discutere con Haas del suo eventuale ritorno al volante. Una situazione scomoda per il pilota ormai vicina alla sua delineazione.
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