In casa Inter, ad Appiano Gentile, è stato il girono del “Media day” prima della finale di Champions League. Il consueto appuntamento della UEFA in vista dell’atto finale della massima competizione europea ha visto la società nerazzurra aprire le porte di casa agli addetti ai lavori. Prima le interviste ai calciatori, infine la conferenza stampa con Mister Inzaghi e l’AD Beppe Marotta e poi il lavoro sul campo.
I nerazzurri, nel frattempo, hanno chiuso la stagione di Serie A con una bella vittoria in casa del Torino.
L’INTER DI INZAGHI SOGNA LA CHAMPIONS LEAGUE
Più volte in questa stagione Simone Inzaghi ha dovuto rintuzzare le critiche esterne per sé e per la sua Inter. Nemmeno il buon andamento in Coppa Italia e in Champions League sembrava bastare per vederlo ancora sulla panchina dell’Inter. Eppure Simone ha sovvertito i pronostici dei “nemici” dimostrandosi un grande allenatore da Coppe, bissando prima la Supercoppa, poi la Coppa Italia ed infine raggiungendo questa incredibile finale di Champions. Il tecnico piacentino comunque non si fa distrarre dalle voci esterne e alla domanda sul suo nuovo soprannome ‘Re di Coppe’ risponde così: “Mi fa piacere la nomea – dice il tecnico, concentratissimo sull’obiettivo – Ho avuto la fortuna di avere squadre importanti all’Inter e alla Lazio. Nelle gare decisive abbiamo sempre fatto grandissime gare, difendendo e attaccando nel migliore dei modi. Dovremo farlo anche sabato“.
AVVERSARIO COMPLICATO
Non è un segreto, il Manchester City è l’avversario peggiore possibile. Una squadra quasi senza difetti a cui Inzaghi dovrà mettere un argine. Tante domande per il tecnico in merito all’avversario e quale metodo adotterà per contrastarlo, ma Simone è sereno: “La strategia la vedrete sabato. Per forza bisogna concedere un po’ di possesso. Dovremo essere bravi noi a togliere loro delle certezze, sono tanti anni che giocano assieme con lo stesso allenatore e ogni anno migliorano col mercato. Li affronteremo con le nostre armi“.
IL LUNGO PERCORSO VERSO LA CHAMPIONS LEAGUE
Simone Inzaghi ha poi descritto come e quando lui, il suo staff e la squadra si sono resi conto di poter fare molto bene anche in Champions League. Un percorso di consapevolezza che parte da lontano, dalle gare contro Real Madrid e Liverpool: “È stato un viaggio lungo, cominciato il giorno dei sorteggi. Un giorno non fortunatissimo in cui abbiamo trovato Bayern e Barcellona – racconta Inzaghi, facendo presente quante difficoltà ha affrontato l’Inter per essere sabato ad Istanbul – Parlandone con staff e squadra ci eravamo detti che potevamo fare un bel percorso, chiaramente ora siamo in finale, ma penso sia partito tutto lo scorso anno. Nella mia mente e in quella dei ragazzi le quattro partite con Real e Liverpool, poi finaliste, sono rimaste nei nostri pensieri“.
LAUTARO E DIMARCO, SIMBOLI DIVERSI DI QUESTA INTER DA CHAMPIONS LEAGUE
Tra i giocatori che hanno parlato quest’oggi ai microfoni della stampa, ci sono anche Lautaro Martinez e Federico Dimarco, due simboli di questa Inter. Da una parte Lautaro, l’anima argentina trasmessa da Javier Zanetti e Diego Milito, eroe della Champions 2010, che nel 2018 spinse Lautaro all’Inter. Dall’altra Dimarco, diventato titolare nella sua Inter, dopo anni di gavetta nella speranza di giocare un giorno con la maglia del suo cuore.
Proprio l’anima argentina dell’Inter è stato ed è un fattore della grande crescita di Lautaro Martinez con la maglia nerazzurra: “Dal giorno in cui sono arrivato in questo club mi hanno fatto sentire parte della famiglia, come se fossi cresciuto qui, e questo è molto importante per qualsiasi giocatore. Sapevo che qui c’erano molti argentini come Milito, Zanetti, Cambiasso e Samuel, che hanno fatto un lavoro straordinario in questo club“. Ora Martinez dopo il Mondiale, vuole anche la Champions League con la sua Inter: “Sarà un sogno che si avvera per tutti noi, quindi tutto ciò che resta è lavorare sodo e giocare al meglio possibile, e si spera che vinca la squadra migliore, con noi che alzeremo il trofeo alla fine della partita“.
Dall’altra parte c’è chi all’Inter è cresciuto davvero come Federico Dimarco. L’esterno, dopo anni di gavetta tra Ascoli, Empoli, Hellas Verona, Parma e Sion, ora si è preso un posto da titolare fisso in maglia nerazzurra e la finale di Champions League è un sogno che si avvera per lui: “Per me giocare questa partita significa tantissimo e poi se vuoi essere il migliore devi battere il migliore. Quindi andiamo lì e ce la giocheremo alla pari”.