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Categories: Calcio

Criscitiello: “Campionato finito, ecco il pagellone!”

Nel consueto editoriale del lunedì su Sportitalia.com, il Direttore di Sportitalia Michele Criscitiello ha analizzato il campionato di tutte le squadre della massima serie, assegnando ad ognuna di essere un giudizio corredato da un voto. Di seguito l’articolo integrale.

Ieri abbiamo mandato i titoli di coda su un altro campionato di serie A. Il Napoli ha ammazzato tutto e tutti ed è entrato nella storia del nostro calcio. Da oggi lo show. Forse sarà una delle sessioni estive di calciomercato più belle di sempre con le rivoluzioni di Juventus, Milan e Napoli. A Roma staremo a vedere. Sabato tutti a tifare Inter. Una Champions in Italia, a Milano, come dice Galliani farebbe molto bene a tutti. Da oggi tutte le operazioni di mercato potrete seguirle in tv su Sportitalia, al canale 60, le notifiche sulla nostra App (scaricatela subito che è gratuita e piena di contenuti) e naturalmente tutto in tempo reale sul nostro sito sportitalia.com

Via ai voti, le pagelle delle 20 società di serie A. Il voto è riferito al campionato e non alle coppe. 

ATALANTA VOTO 6,5

Stagione altamente positiva che non si culmina con l’ennesimo sogno Champions League. Società perfetta nella gestione e nella scelta dei calciatori. Un altro fiume di plusvalenze pronto a bilancio. Cambia dirigente, via Sartori dentro D’Amico, ma la musica è sempre la stessa: sinfonia. Merito di Luca Percassi, figlio di papà ma al contrario degli altri l’allievo supera il maestro. Non il classico bamboccione cresciuto con i soldi in tasca. Un genio del calcio che ci ricorda il primo Gino Pozzo a Udine. L’Atalanta è un modello. Gasperini, però, ha stufato. Bisogna cambiare corso tecnico. Pessima gestione, invece, della formazione Primavera. Non è da Atalanta. Ha sbagliato allenatore e ha rischiato addirittura la retrocessione. Mino Favini non sarebbe fiero di questa pessima stagione dei giovani. Buona l’idea della seconda squadra ma va fatta con criterio. Siamo già leggermente in ritardo sulla tabella di marcia. 

BOLOGNA VOTO 6,5

Sartori ha fatto un grande lavoro e alla lunga è venuto fuori. La società sbaglia, in buona fede, la conferma di Sinisa ma con i problemi di salute del tecnico la squadra risente dell’assenza del suo condottiero. Il cambio con Thiago Motta porta grandi risultati. Nel finale è la squadra rivelazione. Gioca bene a calcio e valorizza gli acquisti di Sartori. Futuro incerto per il tecnico. Bologna può, anzi deve, alzare l’asticella.

CREMONESE VOTO 4

Una vita a sognare la serie A per non godersi neanche un giorno del sogno. Giacchetta sbaglia tutto. La serie A lo boccia senza corsi di recupero. Direttore da serie B, perché le categorie ci sono per i calciatori ma anche per allenatori e dirigenti. La Cremonese fa un disastro. Bisognava affidarsi maggiormente all’esperienza di Braida. Calciatori scelti come prodotti da inserire in una insalata russa. Alvini ha fatto il massimo ma non può fare miracoli e anche Ballardini, che di miracoli ne ha fatti tanti, stavolta, non ha potuto nulla. Giusta la serie B per una società ancora estremamente disorganizzata nei vari settori.

EMPOLI VOTO 6,5

Corsi è una garanzia. Indovina l’allenatore, non rischia quasi mai di finire nelle sabbie mobili. Valorizza i suoi soliti gioielli: Parisi e Baldanzi sono pronti per un bel salto in alto. Progetto intelligente. Settore giovanile importante. Non si capisce perché non investire sullo stadio. Brutto e scomodo.

FIORENTINA VOTO 6,5

Spesso con la testa in Europa fa fatica a carburare in campionato. Italiano impiega troppo tempo a far funzionare la squadra ma quando ci è riuscito non si è più fermato. Stagione altamente positiva. Proprietà e società forte con schiena dritta. Non si sono piegati di fronte agli insulti della stampa e dei tifosi, spesso ciechi e non consapevoli del valore della società. Italiano chiude alla grande. Mercoledì serve scrivere la storia. In campionato si poteva e doveva fare meglio. Il giudizio, come detto in testa, riguarda solo il campionato. Altrimenti alla stagione il voto sarebbe stato 8.

HELLAS VERONA VOTO 5

Il Presidente Setti paga due errori clamorosi. Puntare su Cioffi in panchina e Marroccu in società. La svolta arriva ma è tardiva. Sogliano cambia tutto. Sembrava folle la scelta Zaffaroni, invece, era più che saggia. Il Verona spreca 5 mesi ed ha la possibilità di giocarsi la vita allo spareggio grazie al ribaltone dell’Olimpico. Impostazione del campionato pessima, si salva, nel giudizio, perché non commette lo stesso errore due volte. Ci riuscirà anche sul campo? Lo capiremo tra una settimana. 

INTER VOTO 6,5

Voto 9 alla stagione. Ma qui stiamo giudicando il campionato, quindi, il voto si abbassa di tanto. In campionato la squadra poteva e doveva fare di più ma ha fatto bene Inzaghi a concentrarsi sulle coppe una volta capito che quest’anno potevi anche giocare con Ronaldo e Recoba ma il Napoli non lo fermavi mai. Ottima gestione del tecnico anche se poi diventava difficile spiegare al popolino così tante sconfitte con Monza, Empoli e Udinese. Invece la strategia è stata perfetta. Secondo, terzo o quarto non ti cambia nulla. Come non cambiano 3-4-7-10 sconfitte. E’ solo questione di immagine. L’Inter punta giustamente alla sostanza e chiude alla grande una stagione che doveva essere anonima. Prossimo anno, però, bisogna prendersi lo scudetto. 

JUVENTUS VOTO 4,5

Alla fine dei conti il campionato sarebbe anche decente se togli il meno 10 e ti porti a casa la qualificazione Champions. Abbiamo, però, visto talmente tanta approssimazione che non puoi arrivare neanche alla mediocrità. Qui c’è da rifondare anche i raccattapalle. La società in primis: fatto. Il Direttore: fatto. Serve cambiare allenatore, saranno problemi del contabile se Allegri ha altri due anni di contratto ma presentarsi con Allegri in ritiro significa non aver capito che guai sta facendo il tecnico da due anni. Pieni poteri a Giuntoli e vedremo in 2-3 anni dove sarà la Juventus. Squadra da azzerrare quasi del tutto, c’è poco da salvare. Voltiamo pagina. Salviamo solo gli avvocati. Strategia perfetta e vincente. 

LAZIO VOTO 8

Il trionfo di Sarri e della gestione Lotito. Tare, spesso di intralcio, saluta tutti e andrà via. La Lazio seconda in classifica è un mezzo miracolo. In un anno senza investimenti importanti, senza Immobile in condizione fisica, hai conquistato la Champions facendo vedere anche un calcio intelligente e sostenibile. Lazio da migliorare nel doppio impegno campionato-coppe, altrimenti, questo trionfo sarà tutto inutile. Serve un mercato intelligente. Poteri al Mister e promozione di Fabiani. Così si cresce ancora di più.

LECCE VOTO 7

Budget più basso di tutta la serie A. Plusvalenze pronte a bilancio, squadra che ha costruito valore e mai risucchiata tra le ultime tre. Sicuramente il finale non è stato all’altezza, la squadra dopo Bergamo è arrivata con la mascherina dell’ossigeno, però, l’ottimo campionato disputato prima ha consentito ai salentini di salvarsi con due semplici vittorie: con l’Udinese e a Monza. In mezzo qualche pareggio intelligente ma anche sconfitte brutte come quella in casa con il Verona. Baroni porta a casa un risultato meritato. Corvino ottiene una salvezza miracolosa. Sticchi Damiani dà sostenibilità al progetto. Un trionfo della gente del Salento che ha creduto a scatola chiusa in questo progetto facendo registrare, la scorsa estate, un record di abbonati. Si chiama amore, si legge fiducia. 

MILAN VOTO 6

Stagione non all’altezza del tricolore portato sul petto durante tutto l’anno. Qui si giudica il campionato e non la stagione complessiva ma cambia poco. Gli acquisti estivi risultano, alla distanza, tutti sbagliati. Ti salva, invece, l’ottimo mercato dell’estate 2021. Pioli perde la bacchetta magica ma resta comunque il trascinatore di un gruppo che l’anno prima aveva scritto una pagina di storia. Non si può festeggiare la Champions perché ci vai grazie al -10 della Juventus, altrimenti, staremmo parlando di un Milan clamorosamente in Europa League. Stagione da cancellare. Adesso via alla rivoluzione. 6 politico e di fiducia per quanto visto un anno fa.

MONZA VOTO 8

Ha battuto quasi tutti i record tra le neo promosse della storia dalla B alla A. E pensare che era partita malissimo con Stroppa che ha avuto tante difficoltà. Folle Galliani. Manda via Stroppa e prende Palladino senza mezza panchina seria. Si è giocato la carta più importante della vita facendo un azzardo senza precedenti. Ci ha messo la faccia, e non solo, e come sempre ha vinto lui. Sfiora l’Europa al primo tentativo. Squadra made in Italy. Costosa sì ma produttiva. Adesso si può alzare ulteriormente l’asticella ma quello che ha fatto quest’anno il Monza non può passare in secondo piano solo perché “vabbè dietro ci sono Berlusconi e Galliani”. Monza non aveva uno stadio decente, non aveva un centro sportivo accogliente e la gente tifava solo Milan, Inter e Juve. Questo Monza è passato alla storia. Primavera promossa in “Primavera 1” altro traguardo per la società da non sottovalutare. Tutte le componenti del club funzionano. Presidente, Amministratore delegato, segreteria, ufficio stampa, squadra dai grandi valori morali e allenatore pratico e intelligente. 

NAPOLI VOTO 10

Il calcio è così. Ti escono delle stagioni perfette. L’annata del Napoli ti capita una volta ogni 100 anni. Non c’è il genio di Maradona. Non c’è un progetto dove dici “in 4 anni vinco lo scudetto”. Qui vinci al primo tentativo dopo la maxi epurazione dei più forti e l’inserimento di 3-4 sconosciuti in organico. De Laurentiis ha fatto un capolavoro negli anni. Spalletti è un grande allenatore che quando non vede i fantasmi in giro per casa non ha mezzo rivale nel suo mestiere. Giuntoli è arrivato al tricolore mangiando la polvere dei campionati dilettantistici. Tutto meritato. Tutto figlio della meriticrazia, del lavoro e del sacrificio. Le partenze di DS e allenatore, però, confermano che ci potrà essere un altro grande Napoli ma non ci sarà più questo Napoli. Non si può costruire a lungo termine e questo è un peccato. Per De Laurentiis la stagione più bella della sua vita professionale. Il Bari in serie A sarebbe il trionfo della famiglia. 

ROMA VOTO 5,5

Un’altra stagione buttata, con una chiusura ingloriosa con danno di immagine per allenatore, società e tifosi. La Roma di Mourinho, tranne la coppa dello scorso anno, non raggiunge risultati. Campionato da dimenticare, accentuato dal grande lavoro fatto in città dalla squadra sulla carta più debole: la Lazio. Mourinho riempie gli stadi e strappa titoli (di giornale) ma zero tituli quest’anno e soprattutto ancora zero qualificazione in Champions, nonostante il -10 della Juve. La società deve cambiare registro. Con il senno del poi, due anni fa, avevano ragione Fienga e compagni ad aver puntato su Sarri. Gli americani e portoghesi hanno voluto Mourinho e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’unico giudice onesto è il tempo, non quelli in tribunale.

SALERNITANA VOTO 7

Grande stagione, con seconda salvezza conquistata senza troppe sofferenze ma soprattutto con idee e programmazione. Bravo Iervolino ad aver dato una precisa impostazione alla società. Bravissimo la scorsa estate a liberarsi di Sabatini e il campo ha addirittura migliorato il risultato dell’anno prima. De Sanctis ha lavorato bene anche perché si è scelto collaboratori intelligenti, come Migliaccio. Giusto mix tra giovani e gente d’esperienza. Ottimo lavoro anche sul mercato estero. Può aprire un mini ciclo sostenibile.

SAMPDORIA VOTO 3

Mamma mia che disastro. Ovviamente tutto condizionato dalle difficoltà della società. Salvare la serie B è stato un miracolo ma ora capiremo se questa società sarà costruita per ripartire o per vivacchiare. Campionato osceno. Senza un briciolo di organizzazione e dignità. Lanna, Romei e Osti non hanno indovinato mezza scelta. Daniele Faggiano aveva le competenze per portare avanti un progetto ma senza Presidente e con l’avvento del vecchio che avanzava doveva solo fuggire prima possibile. Pagina nerissima della stupenda storia della Samp.

SASSUOLO VOTO 5,5

Avrebbe potuto fare molto di più. Stagione sotto tono e sotto ritmo. Ha rischiato, ad un certo punto, anche di essere risucchiata nella zona caldissima. La squadra si è espressa a singhiozzo. Belle alcune vittorie, come quella di Milano, ma troppo poco per una squadra che ci aveva abituato molto bene. In un campionato cosi mediocre avrebbe dovuto fare almeno 7-8 punti in più. Cosa sarebbe cambiato? Nulla. Solo estetica. Gestione societaria perfetta. Dionisi bravo ma in alcuni casi deve essere più pratico e concreto. Ragazzo intelligente e figlio della gavetta.

SPEZIA VOTO 5

Una società che prende Gotti significa che non ha visto come giocava l’Udinese l’anno prima. Troppa confusione. Semplici mette le cose in ordine e la vittoria con il Milan, insperata, ha tenuto aperte le speranze almeno sino allo spareggio. Il paradosso arriva dagli ultimi 90 minuti, in cui i liguri sprecano una salvezza che sembrava ormai in tasca. Progetto poco chiaro, in attesa della gara della vita.

TORINO VOTO 6

Solita stagione inutile del Torino. Carne? No. Pesce? Neanche. Tanti bei titoloni in rosa, poca sostanza, troppa fuffa. Juric è bravo ma a Torino non emergerà mai senza i giocatori che chiede. Stagione iniziata tra urla e schiaffi, finita con la contestazione nei confronti di Cairo. I tifosi meritano soddisfazioni. Il Torino non ha in meno nulla rispetto alla Lazio eppure parliamo di mondi diversi. Oppure alla Fiorentina di Commisso “il mafioso”. I viola si giocano le finali di coppe, il Torino resta a guardare gli altri che sognano. Stagione sufficiente. Nulla di più, nulla di meno. Che barba, che noia. 

UDINESE VOTO 6

Sottil era al primo anno di serie A. Avrebbe potuto fare meglio, certo, avrebbe potuto anche fare peggio. Aveva una squadra forte, anzi fortissima che ha reso molto meno delle sue capacità. La società gli ha concesso un altro anno per dimostrare il suo valore. Solo il campo ci dirà se avrà avuto ragione il club che, però, negli ultimi anni non ha avuto molto feeling con la panchina. Gli ex allenatori friulani, quest’anno, tutti esonerati in massa. Nicola a Salerno, Cioffi a Verona e Gotti a La Spezia. L’Udinese ha fatto un pre mondiale fantastico. Da 9 in pagella. Poi la squadra si è persa, smarrita e depressa. Posizione in classifica che non rispecchia le ambizioni della proprietà anche se parliamo, pur sempre, del secondo budget più basso di tutto il campionato. 

Redazione Sportitalia

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