San Siro, con i suoi ormai fissi 72mila spettatori, saluta la Serie A per questa stagione e congeda il suo Milan con l’ennesimo spettacolo mozzafiato. Un nodo in gola per chiunque si trova sugli spalti, non è una serata come le altre, stasera si saluta il diavolo che nel paradosso assoluto si personifica nel dio per i tifosi rossoneri: è l’ultima gara di Zlatan Ibrahimovic con la maglia del Milan.
La commozione nei suoi occhi destabilizza un po’ tutti, lui così forte e impassibile all’apparenza, si mostra vulnerabile al mondo solo al cospetto della sua gente che lo applaude e lo saluta in lacrime. Zlatan Ibrahimovic dice addio a San Siro, ai suoi diavoli e verosimilmente al calcio giocato.
Le mani che formano un cuore, gli occhi lucidi e un giro di campo che non conosce fine, perché quel rettangolo verde Ibra fatica a lasciarlo andare. Si è parlato tanto di strade alternative, di opportunità vicine come il Monza e lontane continenti, ma Zlatan come suo solito stile non lascia parlare gli altri, fa tutto da solo. “Lascio il calcio, ma non lascio voi”, forte e chiaro, difficile da fraintendere il discorso fatto a centrocampo alla fine di Milan-Hellas Verona e della cerimonia organizzata per salutare il numero 11 che in casa diavolo lascia un segno indelebile.
Alla Scala del calcio per l’ultima sfida di questa stagione arriva l’Hellas Verona. Per i gialloblù la posta in palio è altissima, una sfida da tutto o niente che vale definitivamente la permanenza nella massima serie. L’attenzione dei veneti è inevitabilmente rivolta anche all’Olimpico dove lo Spezia lotta per il loro stesso obiettivo contro la Roma.
Fischio d’inizio, si parte! È il Milan a tenere le redini del gioco, e il primo guizzo è di Rafael Leao dopo appena 6’ di gioco: Krunic serve in area, ma il Verona si salva grazie a una deviazione di Faraoni che manda la sfera sopra la traversa.
La reazione degli ospiti si fa attendere, arriva solo alla mezz’ora con una ripartenza velocissima di Ngonge che palla al piede attraversa tutto il campo e serve in mezzo per Tameze, ma il compagno non ci arriva. È lo stesso Ngonge che al 46’ provoca il penalty per i diavoli (verificato al Var) colpendo in area Brahim Diaz. Dagli undici metri si presenta Giroud che con la massima freddezza insacca in rete e chiude la prima frazione di gara sull’1-0.
In avvio di ripresa il Verona si mostra più propositivo in avanti, ma pecca di cinismo prima con Veloso poi con Ngonge. Il calciatore belga è senza dubbio il più incisivo tra i gialloblu, al 63’ fa tutto solo spiazza Tomori e poi conclude con un tiro finito sull’esterno della rete.
Il pareggio viene ristabilito al 72’ sugli sviluppi di una rimessa laterale, con Lazovic che intercetta Faraoni, quest’ultimo di testa e a porta vuota non sbaglia.
È Leao a riportare in vantaggio i suoi all’85’ con un destro all’angolino impossibile da prendere per Montipò. Il portoghese mette la firma anche al tris arrivato al 92’ che decreta il 3-1 finale.
All’Olimpico termina qualche minuto dopo, anche lo Spezia cade contro la Roma. Sarà quindi lo spareggio di domenica prossima in campo neutro tra Spezia e Hellas Verona a decretare chi tra le due compagini si aggiudica la permanenza in Serie A, e chi sarà spedita in cadetteria con Cremonese e Sampdoria.
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