Non gli capitava da 12 anni di andare così avanti, ma la terra di Parigi è stata ancora nemica di Fabio Fognini: lui questa volta non ci sta
Due azzurri negli ottavi di finale al Roland Garros, anche se non tutto è andato secondo programmi. Molti aspettavano Jannik Sinner, che invece ha salutato molto presto la compagnia, e invece ci sono Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego. Ma con loro avrebbe potuto esserci pure Fabio Fognini, bello e sfortunato.
Perché per lui questa edizione sulla terra parigina poteva essere finalmente quella della rinascita, anche se i 36 anni sulle spalle cominciano a pesare. In fondo però è arrivata l’ennesima conferma del fatto che per lui Parigi resta stregata.
La sua migliore edizione al Roland Garros, quella del 2011. Nei primi tre turni aveva battuto Denis Istomin, Stéphane Robert e Guillermo García López. Poi agli ottavi il successo 11-9 al quinto set contro Albert Montañes, una delle tante battaglie nella sua carriera. Quando pregustava il grande risultato però, la dura rinuncia: out per un infortunio e non ha mai avuto una nuova occasione come quella.
Oggi il campione sanremese vive il mondo del tennis in modo diverso, ma la fortuna era tornata a ricordarsi di lui. Dopo una primavera complicata causa problemi fisici era tornato in campo agli Internazionali d’Italia grazie ad una wild card, giocando bene per due turni prima di uscire.
Poi Parigi, dove è entrato in tabellone a Parigi grazie ad una rinuncia e al primo turno ha fatto impazzire tutti battendo in tre set Felix Auger-Aliassime, testa di serie numero 10. Altri tre parziali per superare il secondo turno e di nuovo, sul più bello, la mazzata. Partita tiratissima contro l’austriaco Ofner persa al quinto set.
Se avesse l’età di Sinner, Fognini potrebbe archiviare questa sconfitta con rammarico ma serenamente, pensando che tra un anno sarà in grado di tornare e magari rifarsi. Invece l’ex numero uno azzurro sa di aver perso una grandissima occasione e sa pure che forse è stata la sua ultima recita a Parigi.
Riconoscendo i meriti a Ofner, che è stato sul pezzo sino alla fine, in conferenza stampa ha anche spiegato di essere stato limitato per tutta la partita. Durante il secondo turno contro l’australiano Kubler infatti si è procurato uno stiramento al pettorale. Ma ha stretto i denti sapendo che questa poteva essere un’occasione mai più ripetibile e ci è andato vicino.
Il rammarico per quello che non è stato fa il paio con la considerazione legata al suo fisico: “Sinceramente sono parecchio stufo di farmi sempre male, non lo accetto più. Sembrerò sbruffone, ma difficilmente avrei perso questa partita”. E in effetti, per quello che aveva mostrato fino a metà settimana, c’è da credergli.
E adesso cosa succederà? Qualche tempo fa Fabio aveva anticipato di voler saltare il periodo sull’erba e rallentare i ritmi anche per stare con Flavia Pennetta e i tre figli. Prenderà presto una decisione e poi a fine anno, serenamente, sceglierà se andare avanti ancora un anno o meno.
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