Non resta che mettersi comodi, tirare il fiato e iniziare a sognare. La notte dei desideri è già cominciata da un po’ nell’eterna Roma addobbata a festa per la finalissima di questa sera, un filo diretto che lega la capitale a Budapest. Circa 30 mila sostenitori presenti in Ungheria, 50 mila sugli spalti dell’Olimpico gremito e munito di 6 maxi schermi in cui verrà proiettato la sfida.
1200 km, eppure la distanza diventa nulla, Budapest risulta invasa dai tifosi capitoli arrivati giorni addietro. L’atmosfera è quella di una grande festa, la tensione non manca certamente eppure vige la consapevolezza che si è scritta già una pagina di storia.
I gladiatori di Josè Mourinho scenderanno in campo alle 21.00 alla Puskas Arena al cospetto di un Siviglia che ha dalla sua parte i numeri strabilianti legati proprio all’Europa League.
L’Italia intera è in fermento, la Roma apre le danze per dieci giorni di fuoco che vedranno lo stivale protagonista in Europa. I giallorossi alla conquista dell’Europa League si giocano il tutto per tutto in 90’ dal valore inestimabile. Una partita che racchiude anni di infinite attese, di gioie mancante o in alcuni casi sfiorate. Contro il Siviglia potrebbe chiudersi il cerchio aperto lo scorso anno a Tirana con la vittoria della Conference League. Mourinho ci crede, vuole il bis e diffida dalle voci che danno i rivali come favoriti.
Bisogna analizzare dei dati oggettivi, chiari e difficili da fraintendere. Da una parte si schiererà sul rettangolo verde una compagine matura ed esperiente che di questa competizione detiene il primato, con ben sei trofei esposti in bacheca, mai nessuno come loro. Il Siviglia verosimilmente è quasi abituato a questa tipologia di sfida, a queste finali e al peso di questa coppa. Dall’altra parte, invece, ci troviamo una squadra affamata, vogliosa di vincere e concludere un percorso lungo e tortuoso durato per l’intera stagione. L’asso nella manica dei giallorossi lo si conosce bene, è la sua guida. Chi ha familiarità con l’Europa League e chi con qualsiasi finale europea, lo Special One ne ha centrate cinque su cinque e la sesta la sogna ad occhi aperti. Insomma, due leggende ma un solo posto per la gloria.
Pretattica o verità? Una domanda che fruga nelle menti dei sostenitori giallorossi e non solo, già dalla vigilia. Dybala c’è, ma Mou lo preserverà facendolo partire dalla panchina o si giocherà la carta Joya dal 1’?
“Ha 20-30 minuti sulle gambe” è stato quanto riferito ieri in conferenza stampa dallo Special One, ma dall’Hilton Hotel di Budapest trapela la notizia di una possibile fumata bianca. Al momento il probabile undici titolare rimane orfano del gioiellino argentino, seppur a questo punto non si può del tutto escludere la maglia da titolare.
A seguire la probabile formazione dei capitolini: Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Celik, Cristante, Matic, El Shaarawy; Wijnaldum, Pellegrini; Abraham.
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