Luciano Spalletti (LaPresse)
Aurelio De Laurentiis l’ha annunciato in trasmissione a “Che Tempo Che Fa” su RaiTre, domenica sera: Luciano Spalletti non sarà più l’allenatore del Napoli. Era ormai il “segreto di Pulcinella” quello dell’addio tra il tecnico toscano e la società partenopea, ora è anche ufficiale. Una separazione dolorosa perché Napoli saluta l’eroe del terzo scudetto, ma anche naturale perché con il tecnico di Certaldo il Napoli ha compiuto un percorso forse arrivato sulla cima più alta possibile.
“Ho bisogno di prendermi un anno sabbatico” ha detto Luciano ad Aurelio. Come due amici si sono visti al ristorante, hanno cenato e discusso del futuro. In realtà, tra Aurelio De Laurentiis e Luciano Spalletti si dice che la fiamma non sia scoccata per davvero. Tuttavia, in questo clima che ad un certo punto sembrava portare ad un addio già alla fine della scorsa stagione, Spalletti ha prosperato. L’allenatore ex Roma e Inter, tra le altre, ha costruito una squadra, un gruppo “da scudetto” nella prima stagione. E poi ha completato l’opera quest’anno la squadra, il gruppo del 3° scudetto del Napoli.
E tutto il lavoro, Spalletti, lo ha svolto in un ambiente difficile. Infatti, l’allenatore toscano ha dovuto fare i conti prima con lo scarso entusiasmo per via del famoso Napoli-Verona, costato il quarto posto nel 2020/21. Successivamente il raffreddamento dei rapporti con Aurelio De Laurentiis aveva fatto presagire un addio dopo una sola stagione, ma per fortuna del Napoli così non è stato. Spalletti ha preso il gruppo rinnovato con Kim e Kvara al posto di Koulibaly e Insigne e ne ha fatto una macchina perfetta, in grado per alcuni tratti del torneo di mettere concretamente nel mirino il record di 102 punti della Juventus di Antonio Conte.
Ecco dunque che si spiega perché Luciano Spalletti abbia deciso di prendersi un anno lontano dal calcio. Quelli di Napoli sono stati due anni intensissimi. E poi c’è la famiglia che l’allenatore di Certaldo metterà certamente in primo piano: “Ho bisogno di tempo per stare anche con mia figlia Matilde“.
Ora per il Napoli inizia il totoallenatore. Tanti i nomi che circolano, tanti gli allenatori che prediligono un gioco esteticamente piacevole che sono stati accostati. Dapprima i vari italiani come Italiano e Thiago Motta e poi gli stranieri come Nagelsmann e Luis Enrique. A chiarire la situazione, soprattutto sul tecnico spagnolo, ci ha pensato proprio il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis: “Luis Enrique preferisce la Premier League – ha detto DeLa, allontanando Lucho dal Napoli – Per il post Spalletti ragioniamo su un decina di allenatori da 4-3-3“. Ecco dunque che, sulla base di questa affermazione del presidente partenopeo, salgono le quotazioni di un tecnico come Vincenzo Italiano che il 4-3-3 lo ha abbandonato solo per esigenze di rosa a Firenze, nella seconda parte di questa stagione. Ma in lizza potrebbe esserci anche Thiago Motta e Conçeiçao e tanti altri. Nessuna speranza, in questo senso, per Gasperini e Palladino.
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